domenica 24 agosto 2008

Sviluppo dell'aeroporto internazionale dell’Umbria di Sant'Egidio

La strategia delle low cost, che puntano su nuove rotte e scali alternativi, traina la crescita dei piccoli aeroporti italiani, Sant’Egidio compreso.
L’aeroporto internazionale dell’Umbria è una delle prove più tangibili di come il nuovo modello di spostamenti aerei rappresenti l’opportunità per determinare vantaggi sia alle società di gestione delle strutture aeroportuali che agli utenti.
Grazie ai voli low cost, infatti, lo scalo perugino è arrivato a sfiorare i centomila passeggeri in una anno.
Il dato italiano parla di un traffico che è ancora in crescita, nel 2007, in quasi tutti gli scali, con una media nazionale del +10,1%: un quadro delineato dalle note annuali della Banca d’Italia sull’economia nelle diverse regioni.
E lo scalo regionale, a questo scopo, è proprio d’esempio.
In Umbria, infatti “è più che raddoppiato” il numero di passeggeri dell’aeroporto di Perugia Sant’Egidio, a quota 98mila.
Un incremento «interamente derivato dall’istituzione di nuovi collegamenti internazionali da parte di compagnie low cost”, mentre «sulle tratte nazionali il movimento è rimasto sostanzialmente stabile”.
A favorire questo aumento è sostanzialmente l’attivazione dei collegamenti estivi che hanno riguardato la Sardegna e la Sicilia, oltre ad alcune mete balneari europee come Palma Majorca, Rodi e Monastir, oltre a Milano, Londra e Bucarest.
L’incremento dei voli low cost si è riscontrato anche nelle altre regioni italiani.
Così è stato “favorito dall’offerta di tariffe a basso costo” l’aumento del 7% dei passeggeri degli aeroporti della Sardegna, dove le low cost hanno spinto al +23,1% la crescita nei voli internazionali a fronte di un più modesto +2,3% del numero dei viaggiatori sulle rotte nazionali.
L’ammodernamento della pista ha permesso all’aeroporto di Alghero un balzo del +21,5%.
In calo Olbia -1,7%, per la flessione del 5,8% dei passeggeri sulle rotte domestiche a fronte di una crescita dell’8,1% nei voli internazionali.
Su un livello diverso si muove la sfida tra Lazio e Lombardia, sede dei principali aeroporti italiani. Nel sistema aeroportuale laziale, dominato dall’hub di Roma Fiumicino, il principale scalo italiano, il numero dei passeggeri del 2007 ha sfiorato quota 38 milioni, in aumento del 9,3%.
Il numero di passeggeri negli aeroporti lombardi è aumentato, “seppure in decelerazione», del 7,5%: +9,6% a Milano Malpensa, +9,5% a Bergamo Orio al Serio, +2,4% a Milano Linate. In calo i passeggeri a Brescia Montichiari, -18,3%, «che ha quasi completamente perso l’attività nazionale”.

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