mercoledì 8 ottobre 2008

Il dopo Appaltopoli a Perugia

L'ingegner Lucio Gervasi, 56 anni, romano ma residente a Collazzone, già direttore Area Ambiente e territorio della Provincia di Perugia, potrà tornare al lavoro.
Lo ha deciso, lunedì mattina, la giunta provinciale di Perugia. L'ingegner Gervasi, però, non potrà tornare al suo incarico di direttore Area ambiente e territorio che, dopo il terremoto scatenato dall'inchiesta "Appalti taroccati", è stato affidato alle cure e alla responsabilità di un altro funzionario.
Gervasi lavorerà in staff in un ufficio in cui non avrà portafoglio (cioé capacità di spesa) e non avrà dipendenti.
Il funzionario era stato arrestato il giorno del blitz della squadra mobile - blitz scattato il 12 giugno e coordinato dal pubblico ministero Manuela Comodi - ed aveva ottenuto, tra i primi, il beneficio degli arresti domiciliari.
Arresti che sono durati fino allo scorso 12 settembre, giorno in cui sono scaduti i termini della custodia preventiva.
Prima di lui era rientrato al lavoro Riccardo Pompili, all'epoca dirigente del Servizio bilancio. Gli altri tre funzionari della Provincia, coinvolti nell'inchiesta, si trovano ancora ristretti in carcere e sono Maria Antonietta Barbieri, fino ad allora responsabile dell'Ufficio contratti e appalti; Adriano Maraziti, che era il direttore Area viabilità e Fabio Patumi, già responsabile del Servizio Affari generali.
Per tutti, compresi i funzionari che sono rientrati al lavoro, le accuse restano in piedi. L'inchiesta, nel frattempo, continua ad andare avanti. La scorsa settimana gli uomini della squadra mobile sono andati in Comune ad acquisire altri atti ed in particolare quelli relativi al cosiddetto Nodo di Perugia e ad alcuni documenti riguardanti la villa che l'ingegner Maraziti ha acquistato e sta ristrutturando nella zona di Lacugnana.
Intanto ieri il gip Claudia Matteini ha accolto l'istanza dei difensori di Tecnostrade (Luciano Ghirga e Valeriano Tascini), revocando la misura stabilita dal tribunale del riesame.
In pratica ha rinominato il commissario (lo stesso scelto a giugno per dare continuità al suo lavoro) per i rapporti tra l'azienda e il settore pubblico, mentre per i lavori nel settore privato la palla torna direttamente al consiglio di amministrazione della società.

dal Corriere dell'Umbria Mercoledì 8 Ottobre 2008

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