martedì 7 ottobre 2008

La centrale di teleriscaldamento di Corciano: le ragioni del no!

Centrale: ecco i motivi del no.
"Le recenti notizie apparse sulla stampa quotidiana locale - scrivono in un comunicato i residenti di via Parco - hanno evidenziato ancora una volta la bontà delle scelte progettuali senza nulla aggiungere a quella serie di errori ammessi pubblicamente anche dal sindaco, riguardanti una serie di gravi carenze sul piano dell'informazione e della partecipazione alle scelte programmatiche dell'amministrazione comunale.
A nostro parere una decisione relativamente al rilascio del permesso di costruire, sarebbe dovuta arrivare dopo ampia discussione pubblica ed eventualmente, qualora non ci fosse stata unanime convergenza, l'amministrazione comunale avrebbe potuto proporre l'indizione di un referendum consultivo."
Fatta questa premessa, ecco le ragioni del no.
"Prescindendo dal fatto che tale impianto si collocherebbe nel cuore di un parco verde situato all'interno di una delle aree paesaggisticamente più belle della città in una zona di alto valore culturale ed archeologico oltre che la presenza di moderni impianti di svago e di aggregazione quali i campi da golf, lo stadio di Santa Sabina ed il recente percorso verde - dicono - appare evidente che questo progetto si andrebbe ad aggiungere alla cementificazione selvaggia degli ultimi anni ed all'aumento sconsiderato del traffico automobilistico, creando un ulteriore e irreversibile danno sull'ambiente e sul territorio.
Tutto questo, in nome di un profitto garantito a pochi soggetti imprenditoriali e a discapito dell' intera collettività."
E arrivano al punto
"giova ricordare che, negli anni recenti, anche in Italia, la realizzazione di centrali di cogenerazione a combustibile per la produzione di energia elettrica ed acqua termosanitaria distribuita tramite rete di teleriscaldamento, ha conosciuto un incremento notevole anche in conseguenza delle leggi di incentivazione fiscale sul combustibile utilizzato sugli impianti di cogenerazione.
Tale soluzione, oggi, per effetto dell'evoluzione tecnologica che permette, attraverso la realizzazione di impianti di produzione di calore autonomi o condominiali, è spesso messa in discussione, in quanto i moderni generatori di calore domestici a gas, a pellets, a gas a condensazione, le pompe di calore, consentono rendimenti molto elevati, emissioni estremamente ridotte, in confronto a quelle delle centrali e costi contenuti.
In più hanno un enorme vantaggio: funzionano solo nella stagione fredda e si regolano in base al carico, modulando i consumi di combustibile in base alle esigenze degli edifici, cosa che non può fare la centrale cogenerativa che deve funzionare senza sosta e inquinare tutto l'anno."
Dunque questa la motivazione di forza dei residenti:
"a livello nazionale tale aspetto è messo in evidenza anche dalle novità introdotte dalla legislazione vigente che presenta una serie di misure per l'attuazione di interventi sostenibili nel campo della produzione di energia e dell'efficienza energetica.
Tra le altre la proroga al triennio 2008-2010 della detrazione Irpef del 55% per interventi di riqualificazione energetica degli edifici, così come prevista dalla Legge Finanziaria 2007.
La detrazione viene, inoltre, estesa anche agli interventi di sostituzione di impianti di climatizzazione invernale, effettuati entro il 31 dicembre 2009."
Per quanto riguarda la prospettata possibilità di un risparmio economico rispetto alle spese attualmente sostenute, secondo il comitato non sono stati forniti dati per effettuare comparazioni di sorta, ciò nonostante da indagini condotte sulla media del territorio nazionale il prezzo di vendita del kWht risulta in piena concorrenza con quello delle caldaie a condensazione e delle pompe di calore a gas anche al lordo degli oneri fiscali rispetto all'acquisto di energia termica dal teleriscaldamento.
"In relazione alle strumentali rivendicazioni riguardanti l'avvicinamento ai parametri stabiliti con il protocollo di Kyoto che prevede l'obbligo in capo ai paesi industrializzati di operare una riduzione delle emissioni di elementi inquinanti (biossido di carbonio ed altri cinque gas serra, ovvero metano, ossido di azoto, idrofluorocarburi, perfluorocarburi ed esafluoruro di zolfo) in una misura non inferiore al 5% rispetto alle emissioni registrate nel 1990, giova ricordare che la combustione di gas naturale genera, anche se in misura minore rispetto agli altri combustibili fossili, gas serra che contribuiscono al surriscaldamento del pianeta.
Gli esperti si attendono per i prossimi anni un'impennata nell'uso di gas naturale, conseguente alla richiesta di fonti alternative al petrolio.
Normalmente, gli inquinanti principali sono: anidride carbonica, monossido di carbonio, ozono, ossidi di azoto.
Tutto questo per sostenere che una vera politica energetica alternativa ed ecologica sarebbe stata da parte dell'Amministrazione Comunale - dicono da via Parco - quella di prendere in esame un progetto energetico che prevedesse l'utilizzo di fonti rinnovabili quali il sole, il calore della terra e tutte quelle forme di energia che per loro caratteristica intrinseca si rigenerano o non sono esauribili nella scala dei tempi umani e, per il cui utilizzo, non pregiudica le risorse naturali per le generazioni future.
In conclusione si può affermare che la cogenerazione tramite centrali a combustibile, pur consentendo indubbi vantaggi dal punto di vista energetico rispetto alla generazione separata di pari quantità di energia termica ed elettrica, risulta spesso meno efficiente rispetto alle moderne tecnologie per il riscaldamento ambientale, infatti le caldaie a condensazione garantiscono efficienze energetiche maggiori rispetto al teleriscaldamento.
Il confronto sulle emissioni inquinanti è forse ancora più sorprendente, dal momento che, grazie ai numerosi miglioramenti tecnologici che tali caldaie hanno avuto negli ultimi anni di sviluppo, il loro impiego produce un impatto ambientale decisamente minore delle tecnologie di teleriscaldamento (cicli combinati compresi)."
Una documentazione dunque precisa e circostanziata che li porta a dire
"è una materia da approfondire.
Non si può più affermare, come fino a qualche anno fa, che tali impianti siano sempre e comunque preferibili.
Non dimentichiamo poi che per la complessità di tali opere, una volta fatta la scelta non si potrà tornare indietro e compiere scelte diverse neppure nel caso di ulteriori progressi tecnologici.
Invitiamo pertanto l'amministrazione comunale, alla luce di una valutazione che si è rivelata affrettata e inadeguata, a fare un passo indietro facendo sospendere i lavori per rivedere il progetto insieme alla cittadinanza."
dal Corriere dell'Umbria Martedì 7 Ottobre 2008

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