lunedì 18 maggio 2009

PicUmbria, Diavolillo perugino o Grifo rosso? Il Peperoncino made in Umbria

Si chiamerà "PicUmbria"? Oppure "diavolillo perugino"? o persino "Grifo rosso"?Ancora non si sa. Anche perché il primo esperimento tanto pubblicizzato nel 2007 non ha dato i frutti sperati ed ora l'Accademia del Peperoncino, sempre in collaborazione con il Consorzio Agrario di Perugia e con il superesperto Massimo Biagi della Facoltà di Agraria dell'Università di Pisa, ci riprova selezionando solamente tre varietà (una lunga, una tonda media e una tonda piccola) per arrivare a produrre su vasta scala una specie autoctona, per quanto possa esserlo una pianta che in Europa è arrivata proveniente dal Sud America, completamente "made in Umbria" e che, volendo, potrebbe parzialmente sostituire anche la coltura del tabacco in alcune zone, visto che appartiene alla stessa famiglia delle solenacee.
Una pianta del benessere al posto di una che può far male ed è in crisi: non è un'idea tanto assurda.
Per il momento i 50 commensali di Villa Taticchi, nonché soci della sezione umbra dell'Accademia del Peperoncino ( dal 1994 ha la sua sede nazionale, con oltre 5000 soci, a Diamante in Calabria), presieduta dal napoletano Villani, che sabato sera si sono riuniti per una conviviale "napoletana" ovviamente rigorosamente piccante ad eccezione del dolce, si sono "accontentati" di alcune varietà del "Pepe rosso" tra le più famose in commercio Sulle cinque tavole apparecchiate rigorosamente con tovaglie rosse del celebre piccante ce n'era in abbondanza: negli antipasti vari (pasta cresciuta, casatiello, fritti misti), nel primo: uno straordinario pasticcio di schiaffoni al forno, nelle varie carni al ragu e nelle braciole (involtini di carne con aglio, prezzemolo e peperoncino), nelle traccolelle e nelle verdure saltate.
E di sicuro ce n'era anche, sia pure in senso metaforico, nelle gustose canzoni napoletane proposte con brio da due musicisti nel corso della serata e nelle spiritose poesie, come "L'alice" "Margherita"e "à livella", che hanno avuto proprio nella persona del presidente della delegazione umbra Aldo Villani il loro "fine dicitore".
É stata, come sempre, una serata all'insegna dell'allegria e del disimpegno
"per dimenticare per alcune ore i problemi e le pene create dalla dilagante crisi economica."
Mordendo peperoncino si può non solo accantonare per un po' il crollo delle borse, la cassa integrazione, la chiusura delle fabbriche, l'aumento dei prezzi al consumo ma anche accrescere il benessere del palato esaltando il sapore dei cibi e quello fisico perché, ormai è cosa accertata, il "capsicum" (nome latino) o "chili" (nome atzeco) non fa male come il pepe, anzi, in molti casi è un toccasana.
"é considerato nella tradizione un ottimo anti dolorifico, è efficace contro la cefalea e l'incontinenza urinaria"
spiega il professor Paolo Brunetti, socio della prima ora, presente anche alla cena di sabato
"é dotato di proprietà antitrombotiche e aterosclerotiche tanto da contribuire in buona misura al successo della dieta Mediterranea Cura addirittura l'ulcera.
É un disinfettante, un ipotensivo. Nella prostata agisce contro le cellule tumorali. Il segreto delle sue multiformi proprietà sta nella composizione del frutto che contiene la capsaicina e numerosi antiossidanti, in particolare vitamina c e minerali."
Ma soprattutto, aggiunge Villani
"infonde energia, brio, gioia, amore. Accende il sorriso, porta fortuna (non è un caso che ha la stessa forma del celebre cornetto rosso napoletano), ci aiuta a rimanere giovani, rafforza l'amicizia, sviluppa l'ottimismo, tutela la salute, ravviva la buona tavola, rallegra le papille gustative.
Questi sono i suoi elementi primari che vorrei venissero evidenziati nell' "
Inno al Peperoncino
" di cui intendiamo a breve lanciare il bando di concorso."
Intorno al peperoncino e ai suoi benefici in Umbria si è formato un gruppo di 31 sostenitori che a partire dall'aprile del 2004 si riuniscono ciclicamente (come fanno del resto le altre 60 delegazioni italiane) con l'obiettivo di proporre , valorizzare e approfondirne la cultura della celebre spezia ma anche della buona tavola, con cene, convegni e dibattiti.
Totalmente apolitica e socialmente trasversale dell'Accademia sono soci medici come Santeusanio, Brunetti, Giorgi, Sediari, industriali come Calzoni, Colaiacovo, Novelli, accademici come il professor Toraldo, professionisti come l'avvocato Salari, il dirigente bancario Lucio Grimaldino, Antonio Margiotta presidente del Consorzio agrario, Lucio Ubertini difensore dell'ambiente.
New entry, proprio sabato scorso, l'ambasciatore ora in pensione Santoro. Sono solo alcuni esempi, ma il ventaglio delle iscrizioni è molto variegato. Allevato a pane e peperoncino dalla nonna, Aldo Villani, nato e cresciuto al Vomero, è un "folle" assaggiatore di "diavolicchio" che addenta a morsi ogni santo giorno.
Strenuo difensore delle varietà prodotte in Italia odia quelle importate dai Paesi asiatici
"dove nella coltivazione vengono usati diserbanti e nel prodotto macinato vengono aggiunte sostanze coloranti che sono cancerogene.
La battaglia è comunque dura perché il peperoncino orientale costa molto meno. Noi in Italia possiamo competere solo con l'alta qualità. Sarebbe importante che sui contenitori venisse inserita d'obbligo la provenienza, cosa che per ora non c'è."
L'Accademia umbra è molto attiva, grazie anche alla vitalità e all'energia di Villani (se gli antiossidanti del peperoncino allungano veramente la giovinezza lui è il portatore sano di questa teoria ).
Con "Ottobre rosso" ha partecipato ad una edizione di Eurochocolate e in seguito ha portato la manifestazione di Guarducci a Diamante durante il Festival del Peperoncino.
É presente, da protagonista, ne "i primi d'Italia" di Foligno, sta cercando, come detto, di creare, in collaborazione con 6 aziende agrituristiche, una qualità tipica umbra da inserire in vasta scala nelle colture della regione.
Vuole essere il primo a lanciare un vero e proprio inno al Peperoncino da suonare e cantare nelle cerimonie ufficiali e in quelle conviviali.
"e stiamo anche organizzando una bella gita in settembre a Diamante in Calabria per il prossimo Festival, una nutrita rappresentanza della nostra regione"
, precisa Villani particolarmente euforico per la riuscita della serata napoletana.
E aggiunge con gli occhi luccicanti:
"Oggi so tant' allere che quasi quasi me mettesse a chiagnere"
Anna Lia Sabelli Fioretti
Corriere dell'Umbria Lunedì 18 Maggio 2009

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