sabato 25 luglio 2009

Il Progetto Hollyfood

Storce il naso e borbotta perplesso Eugenio Guarducci alla risposta che "Hollyfood è già qui". Non crede proprio che siamo di fronte all'Umbria capace di sfruttare al meglio le proprie risorse territoriale ed enogastronomiche tanto da farle diventare "massa critica" così rilevante e significativa da smuovere flussi turistici consistenti.
E a chi gli fa notare che quanto si fa non è impattante nel pieno rispetto della vocazione "silenziosa" del territorio, lui risponde:
"Certo, se ci accontentiamo di avere l'indice di occupazione alberghiera più basso d'Italia possiamo pure continuare a puntare sui piccoli eventi, tanto silenziosi quanto polverizzati, che tutti insieme muovono masse ridotte di visitatori senza avere alcuna eco internazionale e in bilancio incidono quanto un maxievento."
Guarducci apprezza che ogni territorio abbia i suoi "gioielli" e un calendario di feste tagliato su misura, ma sostiene che il vero passo in avanti è proprio nella capacità di mettere insieme quello che c'è sempre stato per creare qualcosa di nuovo.
"Eppure l'Umbria questo non l'ha ancora capito - prosegue Guarducci - siamo l'unica regione italiana che vanta tre perle gastronomiche come vino, olio e tartufo e nessuno si è mai sognato di metterle in mostra tutte insieme.
In Francia, un'area come Trevi, Spoleto, Montefalco e Norcia (ovvero l'Hollyfood del progetto ndr) sarebbe già diventata un grande parco permanente."
Per fare questo l'imprenditore-creativo dice che mancano elementi sostanziali. A iniziare da un assessorato al turismo vero e proprio:
"La delega in mano alla presidente Lorenzetti - specifica - rischia di perdersi fra i mille impegni più pressanti di sua competenza."
Sempre secondo Guarducci, manca anche la volontà politica:
"Se l'Umbriajazz degli albori non avesse avuto il sostegno dell'assessore Aldo Potenza - precisa con cognizione di causa - forse non sarebbe mai partita."
E a proposito di jazz a chi lo accusa di snaturare l'Umbria con le sue trovate hollywooddiane risponde:
"e il jazz che radici ha con la nostra cultura? Eppure chi lo ha mai messo in discussione?"
L'ultimo sassolino, infine, se lo toglie tornando sull'aeroporto di Sant'Egidio:
"La vera globalizzazione si rischia con Ryanair non con Eurochocolate rispetto a un rapporto costo/benefici che sfido chiunque a valutare."
Voci dal territorio Intanto sul fronte progetto "Hoolyfood a Castelluccio" by Eugenio Guarducci continuano ad arrivare in redazione voci di consenso e soprattutto proposte di collaborazione. [...]
Sabrina Busri Vici
Il Corriere dell'Umbria Venerdì 24 Luglio 2009

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