mercoledì 4 novembre 2009

L'ex tabacchificio diventerà un albergo

Siamo arrivati ad uno dei simboli della Perugia abbandonata. L'ex tabacchificio di via Cortonese, alle porte della città, non è solo e semplicemente un monumento al degrado. Mèta e tetto di fortuna di molti clandestini che approdano alla "Porta Nova". Certo. Ma anche mancata riconversione di un'attività produttiva morta ancor prima dell'esiziale disaccoppiamento imposto dalle regole comunitarie (Pac)che ha messo in ginocchio tutto il settore tabacchicolo. Una morte "nella culla" segno dei tempi, figlia del combinato disposto della fine di un certo urbanesimo industriale e della crescente urbanizzazione del capoluogo. Quando opifici e zone industriali si sono negli anni decentrati rispetto alla città compatta, lasciando spazio ai palazzoni residenziali, qualcuno si è dimenticato dell'ex tabacchificio. Dimenticanza che è andata a braccetto con mancata capacità delle amministrazioni passate di trasformare il vecchio, di reindirizzare il dismesso in qualcosa di altrimenti fungibile. Pochezza urbanistica, scarsità progettuale, lacune incolmate di sviluppo economico. Per questo oggi Palazzo dei Priori guarda con tanta attenzione quanta speranza al progetto di rilancio dell'area. Sennonché sono passati mesi, anni e alcun pacchetto definito è arrivato al Comune, fanno sapere dagli uffici.
Tuttavia la proprietà, composita e extra regionale per alcune quote (preponderante sarebbe un'ala romana), ci sta lavorando su, informalmente informazioni sono state scambiate. Sempre dall'ente fanno sapere che il documento preliminare potrebbe essere pronto entro la fine dell'anno. Di certo è che la destinazione d'uso prevista nel piano regolatore permette la costruzione di un albergo e di un centro direzionale con una residua quota commerciale. Le novità sono rappresentante dall'architettura e dal mix fra moderno e antico che piace anche all'amministrazione. Una parte dello stabilimento verrà rasa al suolo e verrà completamente ricostruita. Resteranno invece ciminiera e facciata, come reperti rimodernati di archeologia industriale. Un futuro faraonico, stando anche alla disponibilità economica che starebbe dalla parte dei proprietari. Epperò oggi la situazione continua ad apparire preoccupante, allarmante sul fronte del decoro urbano e della pubblica sicurezza. Residenti e esercenti della zona lamentano la presenza infestante di grossi ratti che si aggirano nella zona. Non bastasse, i rumori e i movimenti intercettati durante la notte fanno temere per l'accampamento abusivo continuato. L'ultimo sgombero organizzato risale al 26 agosto scorso. Quando gli agenti della volante hanno nuovamente setacciato lo stabile dell'ex tabacchificio su segnalazione di alcuni cittadini. C'erano tre tunisini, tutti denunciati per invasione aggravata di edificio.
Uno di loro è stato arrestato perché inadempiente ad un precedente provvedimento di espulsione. Arrestato anche il più giovane dei tre, non ancora diciottenne, che era stato condannato per una rapina. Altri sgomberi in locali del genere sono avvenuti negli anni scorsi appunto all'ex tabacchificio ma anche in alcuni altri palazzi abbandonati in via della Pallotta. Negli ultimi mesi le forze dell'ordine stanno reprimendo il fenomeno. Una mano l'ha data l'ordinanza sindacale del 2008 che punisce con una multa da 450 euro non solo gli attendati, ma anche i proprietari che lasciano in stato di degrado e comunque "accessibili" dall'esterno terreni e edifici. 4 - continua Le puntate precedenti sono state pubblicate il 20, 23 e 30 ottobre
Alessandro Antonini
Corriere dell'Umbria Mercoledì 4 Novembre 2009

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