giovedì 27 maggio 2010

Concerto al Morlacchi domenica 30 maggio

Domenica 30 Maggio - ore 18,00 Teatro Morlacchi
Les Musiciens du Louvre
Marc Minkovski, direttore
Bach: i sei Concerti Brandeburghesi Bwv 1046-1051

Marc Minkowski, grande protagonista del repertorio barocco, giunge a Perugia per la prima volta con la sua celebrata Orchestra dei Musiciens du Louvre. A loro è affidata la festosa chiusura della Stagione con l'integrale dei Sei Concerti Brandeburghesi di Bach, vertici della musica strumentale barocca, affidati alle mani migliori.

C'è attesa per il concerto conclusivo della Stagione degli Amici della Musica, che vedrà protagonista l'Orchestra de Les Musiciens du Louvre diretta da Marc Minkowski, che per la prima volta si esibirà in città. L'evento è previsto per domani alle 18, al teatro Morlacchi, con in programma l'esecuzione del ciclo integrale dei sei Concerti Brandeburghesi di Johann Sebastian Bach. Una festosa conclusione, per un cartellone che ha visto 22 appuntamenti dalla metà d'ottobre a fine maggio, un vero e proprio viaggio nella storia della musica. 
Una monumentale pagina, proposta da una delle più prestigiose formazioni che, in quasi trent'anni d'attività, si è specializzata a livello internazionale nel repertorio barocco "con strumenti d'epoca", ma che in tempi recenti ha allargato la proposta anche al periodo classico e romantico. 
L'orchestra, è composta da 23 strumentisti provenienti da vari paesi europei, cui, in alcune occasioni, si aggiungono parti di "rinforzo" nella sezione archi; da segnalare, che al clavicembalo ci sarà il giovane Francesco Corti, già allievo di Wijnand Van De Pol al conservatorio Morlacchi. Alla direzione de Les Musiciens du Louvre il suo fondatore Marc Minkowski, apprezzato ospite anche di altrettanto prestigiose istituzioni musicali quali la Filarmonica di Berlino, la Staatskapelle di Dresda, la Cleveland Orchestra, la Los Angeles Philharmonic, la Mahler chamber Orchestra. 
I sei Concerti Brandeburghesi, furono composti da Johann Sebastian Bach tra il 1716 e il 1720 e redatti nella loro stesura definitiva l'anno seguente, quando il musicista tedesco era Maestro di Cappella a Köthen presso la corte di Federico Guglielmo I. 
Il loro titolo, ideato dal musicologo Phlipp Spitta il primo importante studioso di Bach centotrenta anni dopo, è senza dubbio dovuto a Christian Ludwig di Brandeburgo, zio dell'allora Re di Prussia a cui l'opera fu dedicata, ma che non fu apprezzata. Per la loro pubblicazione, infatti, si dovette attendere fino al 1850, fino a quando il manoscritto rimase "nascosto" nella biblioteca della principessa Anna Amalia di Prussia, mentre la loro popolarità è dovuta alle incisioni discografiche di Alfred Cortot del 1932 e di Adolf Busch del 1935
Enrico Tribbioli
Corriere dell'Umbria Sabato 29 Maggio 2010

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