martedì 13 luglio 2010

New slot da bar e pizzo? Si combatte con gli 007

Degli 007 veri e propri per tenere sotto controllo i furbetti delle new slot machine e chi si approfitta a tal punto da chiedere una sorta di "pizzo". Si sta parlando di un malcostume che sarebbe abbastanza diffuso, ma le cui dimensioni sono emerse di recente a seguito della denuncia fatta da un noleggiatore umbro di slot machine nei confronti del proprietario di un locale che gli chiedeva di sborsare una somma di denaro per tenere le sue macchinette. L'episodio è diventato il motore per effettuare un'inchiesta più vasta perché non sarebbe questo un caso isolato e diversi noleggiatori si troverebbero davanti a richieste esose oltre che illegali.
La diffusione del fenomeno è stata messa in evidenza da una serie di approfondimenti che un quotidiano on line del settore, "Gioco&giochi" ha effettuato, raccogliendo anche i pareri di chi si trova a lavorare con questo balzello in più.
"Esercenti che tentano vere e proprie estorsioni nei confronti del noleggiatore e, quel che è peggio, alcuni gestori che propongono loro stessi tangenti per scalzare la concorrenza e accaparrarsi le piazze più ghiotte del mercato - spiega Claudia Cencini, responsabile del quotidiano on line -. Oggi se non accetti di pagare non entri in un bar ci ha raccontato un piccolo noleggiatore e parla di gara da parte di grossi noleggi che hanno slot per così dire anomale rispetto alla normativa dei Monopoli, facendo implicito riferimento al pay out, cioè la percentuale di restituzione del giocato, che per legge si attesta su un minimo del 75% ma di fatto supera spesso l'80% vuoi per manomissioni della macchina che per i trucchetti dei giocatori più smaliziati in grado di pilotare l'erogazione delle vincite. Finora i controlli sono stati effettuati soprattutto dalle forze dell'ordine, in particolare Finanza e polizia municipale; ora che i Monopoli hanno siglato di recente un accordo con la Siae arriveranno nei locali di gioco dei controllori ad hoc, una specie di 007, ma c'è da credere - conclude la Cencini - che non sarà facile entrare dietro le quinte di negoziati per così dire sotterranei che alimentano un tessuto illegale a discapito della stragrande maggioranza degli operatori che operano nella legalità"
Corriere dell'Umbria Martedì 13 Luglio 2010

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