venerdì 9 luglio 2010

Richieste di pizzo anche sulle newslot

Altre fonti di informazione come il Corriere dell'Umbria in data odierna hanno seguito poi l'evolversi della vicenda:

Un vero e proprio pizzo per tenere la macchinetta di questo o di quel noleggiatore nel proprio locale. Sotto accusa alcuni esercenti che secondo diverse segnalazioni si approfitterebbero in vario modo della situazione. In alcuni casi chiedendo ai noleggiatori qualche "intervento" strutturale nel locale, il pagamento dell'abbonamento a Sky fino ad arrivare a un "pizzo" in soldi contanti. Il tutto ovviamente oltre il 50 per cento del ricavato come previsto dal disciplinare. É un ulteriore balzello in aggiunta a tanti altri che dobbiamo pagare, spiegano, ma soprattutto è la testimonianza di un malcostume che
"potrebbe avere echi drammatici sul lavoro, di per sé agro, prefigurando cupi scenari di una "
tangentopoli" del noleggio". Lo si legge in una nota della Sapar dove viene riassunta la brutta avventura di un socio, che dopo ripetute richieste minatorie di soldi (tanti) a fondo perduto da parte dell'esercente di un bar di Ponte San Giovanni che ospita due delle sue slot, si è deciso a denunciarlo. Il noleggiatore, che si è visto anche scaricare in mezzo alla strada le due macchine visto che non voleva pagare , si è rivolto a un primo legale e poi all'avvocato David Zaganelli.
"Tra il gestore e l'esercente - spiega il legale - corre un rapporto storico; per quanto possibile il gestore ha aiutato il barista che nel tempo si è fortemente indebitato fino a che la situazione gli è sfuggita di mano. Lo stesso gestore, per venirgli incontro, gli ha più volte anticipato l'aggio mensile e corrisposto gli emolumenti dovuti nei limiti del possibile, lo ha anche indirizzato a un consulente finanziario. Poi il barista ha chiesto trentamila euro in più per coprire altri debiti, alché la banca, in mancanza di ulteriori garanzie gli ha chiuso le porte, troppo esposto per accontentarlo."
É a quel punto che per il gestore inizia il calvario.
"Da un anno a questa parte - spiega l'avvocato Saschia, primo legale della "vittima" - sono cominciate richieste continue e vessatorie di soldi al gestore sotto minaccia di estromettere le macchine dal bar."
Il gestore non si è piegato e in tutta risposta il barista ha staccato le macchine e le ha buttate per strada, salvo poi rimetterle dentro su sollecito del legale.
"In risposta a un fax di diffida le ha ricollocate nel bar - informa l'avvocato - lasciandole però per tutta la notte davanti a una vetrata. Un comportamento che ha fatto scattare, su segnalazione dello stesso gestore, l'intervento della guardia di finanza e della polizia municipale che nel sopralluogo hanno ravvisato una serie di violazioni."
Oltre alle inadempienze sul contingentamento sono stati contestati all'esercente reati di omessa custodia e danni personali. Come se non bastasse, l'esercente ha apposto alle gettoniere dei gettoni di carta per interdire l'erogazione delle vincite. Amaro il commento del presidente della delegazione Sapar Umbria Luca Patoia:
"Un caso che, data la gravità, può avere ripercussioni nazionali. C'è di che riflettere"

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