martedì 31 agosto 2010

In dieci anni l’Umbria è arretrata

In un'ottica di federalismo, certo, non facciamo una bella figura. Dal 2000 a oggi di progressi l'Umbria ne ha fatti ben pochi. Bocciati in pieno in materia ambientale, a conferma che le inchieste sui depuratori e i sequestri di discariche abusive non sono episodi marginali e casuali. Male anche dal punto di vista dell'economia e in fase di peggioramento la voce ‘lavoro'. Ma vediamo nello specifico la pagella del Sole 24 Ore realizzata da un'indagine a quattro mani con il centro studi Sintesi denominata
"Il medagliere delle regioni 2000-2010."
In sostanza sono stati presi in esame 43 indicatori divisi in 8 macro aree: ambiente, credito, demografia e famiglia, dinamiche economiche, governance regionale, istruzione, mercato del lavoro e salute. Dal mix di questi dati raccolti in dieci anni è stato elaborato un medagliere e un progetto che premiano soprattutto quelle regioni che si sono mosse e hanno fatto scelte virtuose. A sorpresa il Lazio fa il pieno di medaglie d'oro, quattro in tutto, in demografia, salute, istruzione ed economia. Ultima nella lista la Sardegna, in compagnia di Calabria, Sicilia e Puglia. Ed ecco la nota dolente: l'Umbria è quintultima, prima delle regioni del Sud. Un dato poco incoraggiante. Promossi solo in demografia, ma i maligni rispondono che il merito va dato agli immigrati. Sopra la media nazionale ma in fase di peggioramento la governabilità regionale (governance), il lavoro, l'istruzione e la salute. Sotto la media ma in miglioramento il credito. Male l'ambiente (-13,9 per cento) e l'economia (-0,5%). Il commento
"Guardando l'indagine pubblicata oggi (ieri, ndr) sul Sole 24 ore ancora una volta siamo costretti a denunciare il fatto che la classe dirigente di centrosinistra continua imperterrita a descrivere un'immagine dell'Umbria che viene regolarmente smentita da qualsiasi analisi effettuata a livello nazionale: l'Umbria è agli ultimi posti sopra soltanto a Puglia, Sicilia, Calabria e Sardegna; l'unico indicatore positivo è quello relativo alla demografia, mentre conquistiamo la maglia nera per ambiente ed economia. Ed è in flessione anche il quadro relativo al lavoro, alla governance, all'istruzione e alla salute."
Così la portavoce dell'opposizione di centrodestra in consiglio regionale, Fiammetta Modena, sulle pagelle che il quotidiano economico assegna alle Regioni italiane in merito agli indicatori dell'Agenda di Lisbona 2000-2010, comprendente i dati relativi alle grandi aree macrotematiche quali economia, ambiente, lavoro, istruzione, salute, demografia, credito e governance.
"Il dato drammatico - prosegue Modena - è che ci troviamo collocati ormai fra le regioni del Sud, a riprova che quando il centrodestra chiede con forza un cambio di passo perché stiamo scivolando sempre più lontani dalle regioni del Centro Nord, non fa denunce strumentali. Nell'articolo di fondo del Sole 24 ore a firma di Aldo Bonomi si legge testualmente che 'meraviglia il dato dell'Umbria, che si discosta di poco dagli ultimi'. A noi, purtroppo, questa analisi non meraviglia affatto: è il frutto dell'irresponsabilità del centrosinistra, capace solo di auto-incensarsi e di nascondere i problemi reali della nostra regione"
Corriere dell'Umbria Martedì 31 Agosto 2010

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