giovedì 30 dicembre 2010

Un regolamento per voltare pagina sulle rinnovabili

Più eolico, non importa se attraverso mini o anche micro impianti, che di certo risultano meno dirompenti per un paesaggio come quello umbro. Ma anche più impianti fotovoltaici, idroelettrici, di geotermia. Insomma, la regione deve scommettere sull'energia "pulita" da fonti rinnovabili. Molto più di quanto abbia fatto in passato. É la filosofia che ispira la proposta di regolamento che sarà portato in giunta oggi dall'assessore regionale all'ambiente Silvano Rometti. Che promette:
"Molti vincoli saranno rimossi. Faremo di tutto per rendere rapide le procedure autorizzative, nei limiti, ovviamente, della concorrente esigenza di tutela del paesaggio."
La genesi dell'atto va rintracciata nelle linee guida in materia adottate dal governo a ottobre. Già a luglio la Regione aveva approvato la disciplina concernente il fotovoltaico, anche a seguito degli incentivi messi a disposizione a livello nazionale. Tanto che,fino a poco tempo fa, erano in attesa di autorizzazione domande per un miliardo di euro. Dopo le linee guida di ottobre, però, la Regione deve disciplinare nel dettaglio la materia entro tre mesi. Ragion per cui si sta accelerando sui tempi, sperando di arrivare a un regolamento onnicomprensivo all'inizio di gennaio (vi dovrebbero confluire anche le norme già dettate per il fotovoltaico e quelle sull'energia prodotta da biomasse, oggetto di un altro atto già preadottato in giunta). Qualche anticipazione in base all'attuale bozza di regolamento. Per il fotovoltaico si conferma l'impostazione già seguita, che individua procedure autorizzative e di verifica di compatibilità ambientale oltre che le aree precluse (tipo centri storici e altre aree vincolate). Si individuano espressamente anche quelle dove è possibile mettere i pannelli: come aree agricole non di pregio, limitrofe a infrastrutture stradali, al confine con aree industriali e depuratori (senza compromettere zone intatte). Quanto all'idroelettrico, si cercherà di rendere più agevole la realizzazione di impianti sfruttando anche i salti d'acqua minori del reticolo idrografico regionale. Per l'eolico, si escludono grosso modo le zone interdette al fotovoltaico, ma nelle aree non a tutela assoluta contigue ai parchi si cercherà di favorire la costruzione di mini-impianti (generatori con altezza non superiore ai 30-35 metri). Impianti micro-eolici (alti massimo 15 metri) saranno invece prevedibili al servizio di attività agricole e turistico-ricettive.

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