domenica 2 gennaio 2011

Opere pie rimettono quattromila euro al giorno

"Si tratta di una spesa di quasi un milione e mezzo all'anno"
denunciano le organizzazioni sindacali di categoria Fai Cisl, Flai Cgil, Uila Uil e Ugl. Dopo mesi di polemiche e di notizie apparse a mezzo stampa, anche i sindacati lanciano un allarme serio, avveduto, sul "buco nero" che rischia di far scomparire le Opere pie, l'ente ex Ipab che vende oltre 40 dipendenti all'attivo. Dipendenti che rischiano il posto. Dopo due prime casse integrazioni, adesso l'ammortizzatore sociale potrebbe espandersi e per questo le sigle sindacali riunite mettono le mani avanti.
"La gestione in essere del comparto zootecnico -hanno spiegato i sindacati- che attualmente è collocato in tre siti produttivi sta causando serie difficoltà nel bilancio economico dell'ente. Di fronte a tale incresciosa situazione a pagare le conseguenze di questa fuoriuscita di risorse economiche sono ancora una volta i lavoratori con cassa integrazione e perdita di posti di lavoro. Tale situazione, che perdura da molto tempo, determina consistente perdita di patrimonio agricolo e zootecnico con serie ricadute per il futuro dell'azienda stessa. Tutto questo potrebbe essere superato non solo attraverso l'individuazione, tra l'altro già avvenuta, ma attraverso l'effettiva realizzazione del progetto da parte della giunta comunale di Perugia. Questa decisione porterebbe da subito un risparmio notevole dal bilancio, interrompendo questo trend negativo, ottimizzando e razionalizzando una serie di costi che gravano pesantemente sul bilancio dell'azienda."
I sindacati chiedono all'esecutivo di Palazzo dei Priori di assumere decisioni urgenti da mettere in agenda per inizio anno, senza farsi condizionare da comitati spontanei contrari a questa realizzazione.
"Una decisione negativa -hanno concluso- oltre a portare il consiglio di amministrazione a scelte drastiche sull'azienda, arrecherebbe un danno notevole alla filiera del latte in quanto l'azienda è la prima fornitrice in termini di volumi alla Grifo Latte."
Dunque la maxistalla, una volta di più, diventa l'unica ancora di salvezza per tutto il "baraccone", anche se il piano di alienazioni non ha ancora espresso tutte le "potenzialità"

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