domenica 9 settembre 2012

70 mila stranieri in Umbria

Gli immigrati in Umbria sono 70 mila sono il 10% della popolazione residente.
Nel corso del 2011 gli immigrati stranieri nella regione Umbra hanno oltrepassatole 70 mila unità e rappresentano il 10 per cento della popolazione residente. Molti di questi hanno difficoltà di adattamento al sistema socio economico italiano, sono poco inseriti, pericolosi e penalizzati socialmente, spesso lontani dalla quotidianità della popolazione senza rispetto né della legge né delle regole di convivenza civile, basti pensare ai fatti di cronaca di Perugia e del territorio limitrofo. L'Anolf regionale - Associazione oltre le frontiere, riunitasi nei giorni scorsi presso la sede Cisl Umbria, ha tracciato un'analisi chiara, ben definita e soprattutto propositiva della situazione degli stranieri in Umbria.
"All'origine di questi fenomeni -ha sottolineato il presidente regionale Anolf Amahdar Abdelilah, detto Abdul - c'è anche la provvisorietà di permanenza e la mancanza di radici. Il modello di vita resta slegato dall' autopercezione dell'identità sociale. […] la situazione degli stranieri in Umbria incide anche sui corsi di vita individuali, scoraggiando gli investimenti che sarebbero necessari per conseguire forme più avanzate d'integrazione nella società ricevente."
Per questo diviene di primaria importanza l'apprendimento della lingua italiana a un livello più raffinato,
"requisito basilare per l'accesso a molte occupazioni qualificate."
Il presidente dell'Anolf critica il mercato del lavoro italiano.
"Questo -ha spiegato- non offre posti di lavoro qualificati agli immigrati (anche di seconda generazione). Da questo, il rientro in patria di molti immigrati ad alto tasso di istruzione e formazione."
Problemi analoghi possono avere pesanti ripercussioni anche verso la formazione professionale: se prevale il pessimismo verso la disponibilità all'apertura della società ricevente, l'immigrato concentrerà su un improbabile ritorno le proprie speranze di miglioramento.
"Quando l'immigrato -ha precisato Abdul- si accorgerà che un ritorno vincente è irrealizzabile, sarà forse troppo tardi per riconvertire gli sforzi."
Tra gli obiettivi generali dell'Anolf, quindi, quello di agire attraverso, azioni integrate finalizzate alla rimozione dell'emarginazione e dell'esclusione sociale per gli stranieri adulti e minori che sono a rischio. Intervenire sul livello politico diviene la priorità, portando avanti la battaglia per il voto amministrativo, creando un organismo comunale e/o provinciale degli immigrati che abbia un ruolo attivo e non solo simbolico (diritto di voto).
L'Ariolf punta anche su una rinnovata visibilità del ruolo degli immigrati, che non dovrà limitarsi -come il più delle volte accade- alle cronache nere. L'Anolf rinnova il proprio impegno nel continuare le battaglie per la concessione della cittadinanza ai figli degli immigrati nati sul suolo italiano, senza trascurare la prima generazione, e di accompagnare gli immigrati che intendono far ritorno in patria a causa della crisi economica. Riguardo al sociale, l'Anolf intende impegnarsi per recuperare gli spazi delle città (centro storico di Perugia), creare momenti conviviali (fra immigrati e autoctoni) e attivare spazi e occasioni di scambio culturale al fine di incrementare la consapevolezza dei destinatari in merito al sistema di vita italiana. Per approfondire questi temi, l'Associazione oltre le frontiere si riunirà il prossimo 17 luglio alle ore 17,30 pressa la Cisl Umbria.

Venerdì 7 Settembre 2012

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