mercoledì 23 gennaio 2013

Le Montane perdono 18.000 euro al giorno

Fusione sì, ma con debiti a carico. Le vecchie Comunità montane o almeno alcune di esse, si ritrovano disavanzi che per essere sanati avranno bisogno dell'intervento della Regione (cioè del denaro dei cittadini). Il timore è dunque che si ripeta uno scenario simile a quello di Umbria Mobilità la cui fusione sta portando l'azienda verso il default.
Ieri della nuova Agenzia forestale regionale se ne è parlato con i commissari liquidatori delle Comunità. Un'audizione a Palazzo Cesaroni che ha chiarito il preoccupante quadro dal quale emerge un buco che complessivamente è di circa 6,5 milioni (una perdita da 18mila euro al giorno). La situazione generale che emerge è che accanto ad alcune Comunità montane, che non presentano particolari criticità, quali quella dell'Alta Umbria e dei monti Martani, ci sono situazioni differenti per le Comunità montane che hanno un disavanzo economico.
In particolare, la Comunità montana Valnerina presenta un disavanzo di oltre 1milione 100 mila euro che dovrebbe essere ripianato attraverso l'alienazione di beni per oltre 2 milioni di euro. Quella Orvietano -Narnese-Amerino-Tuderte, invece, presenta un disavanzo complessivo, frutto cioè della somma dei disavanzi degli ultimi esercizi, pari a circa 1 milione 300mila euro, per cui il conseguente ripiano ipotizza un ulteriore contributo straordinario regionale in mancanza del quale si procederà alla vendita dei beni di proprietà.
La situazione più complicata è quella relativa alla Comunità montana del Trasimeno Medio Tevere, i cui dati sono ancora molto approssimativi pur evidenziando la necessità di coprire un deficit per un importo di oltre 4 milioni di euro.
Va inoltre sottolineata la posizione di esposizione debitoria dell'ente, al 31 dicembre 2011, di oltre 17 milioni di euro.

“il Lavoro sulle Comunità montane è complesso - afferma l'assessore all'Agricoltura, Fernanda Cecchini - perché non si tratta semplicemente di prendere atto di quello che è stato fatto e trasferire il personale, ma di tenere conto di una complessità di elementi. L'Agenzia della forestazione ha avviato il suo lavoro con le 571 persone con contratto privatistico e i 36 impiegati. Poi 77 degli 81 previsti come dipendenti, come impiegati pubblici, entro il 28 prenderanno il primo stipendio da parte dell'Agenzia. Quindi conclude - non c'è difficoltà di interpretazione normativa rispetto all'assegnazione di funzioni, c'è solo la necessità che i passaggi siano consumati nel modo migliore e trasparente”. []

La Nazione Mercoledì 23 Gennaio 2013

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