sabato 11 gennaio 2014

Adeguamento Istat dei compensi chilometrici del consiglio regionale

Con una delibera del mese scorso l'ufficio di presidenza di palazzo Cesaroni ha deciso l'adeguamento Istat dei rimborsi spese di consiglieri regionali, assessori e presidenti.
L'incremento si aggira tra 50 e 100 euro al mese, pari a 600-1200 euro l’anno. Critico Nevi che ha chiesto il ritiro dell'atto e anche il Pd. Lunedì ne discute la conferenza dei capigruppo.
 

Formalmente è un atto dovuto che gli uffici competenti devono fare per stare dietro agli aumenti dell'lstat, praticamente è un brutto scivolone della politica che, in tempi di crisi, non ha pensato di rinunciare all'aumento dei rimborsi chilometri spettanti ai membri della giunta e del consiglio regionale per l'esercizio del mandato.
La delibera è del 23 dicembre scorso ed è stata adottata dall'ufficio di presidenza di palazzo Cesaroni di cui fanno parte il presidente Eros Brega, i due vice Andrea Lignani Marchesani e Damiano Stufara e i due consiglieri - segretari Alfredo De Sio e Fausto Galanello.
Gli aumenti oscillano tra i 50 e i 100 euro mensili e variano nel quadro del minimo di 20 e il massimo di 70 chilometri, a seconda delle distanze dalla sede del consiglio, ovvero da Perugia. Nell'atto che, come detto è stato presentato come avviene tradizionalmente dagli uffici competenti, si fa riferimento all'adeguamento prescritto dal decreto legge 10 ottobre 2012 n. 174, agli emolumenti stabiliti dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome che si muovono su cifre ben più alte rispetto agli importi mensili per l'esercizio di mandato "dei nostri" che vanno dai 3.350 euro per chi risiede a Perugia ai 4.175 per chi sta oltre i 70 chilometri.
La trasmissione dello stesso ai vari membri di palazzo Cesaroni è avvenuta solo in questi giorni facendo salire sulle barricare il capogruppo di Forza Italia Raffaele Nevi e comunque lasciando di stucco anche l'ex sindaco di Perugia Renato Locchi. Sembra infatti che il capogruppo del Pd a palazzo Cesaroni, dopo una serie di telefonate e consultazioni con gli altri consiglieri democratici abbia preso carta e penna per scrivere una lettera al presidente Brega chiedendo di ritirare l'atto "perchè inopportuno".

Seppur legittimo visto che l'adeguamento è stabilito normativamente e l'Umbria abbia scelto la via dell'incremento minimo, il Pd si sarebbe schierato chiedendo che la situazione rimborsi resti quella che è.
Vista la crisi, i sacrifici che vengono chiesti agli umbri e le difficoltà dell'intero sistema produttivo Locchi e i suoi sono propensi a lasciare invariati i compensi.
E qualora l'atto non fosse ritirato a non reclamare nulla e dunque a rinunciare all'aumento previsto. Se così fosse ci sarebbe un bell'esempio nei confronti dei cittadini anche se, come detto, l'adeguamento è una prassi che in automatico gli uffici mandano avanti e di cui l'ufficio di presidenza prende atto.

Non fare l'adeguamento Istat o tornare indietro è una mera scelta politica che solo la conferenza dei capigruppo può deliberare o al limite ogni singolo consigliere può fare rinunciando all'aumento. E proprio per discutere di tutto questo, dopo anche le sollevazioni di ieri, il presidente del consiglio regionale Brega ha convocato per lunedì mattina i rappresentanti dei vari schieramenti politici. Sperando che prevalga il buon senso e la politica dia il buon esempio.

Marina Rosati
Corriere dell'Umbria Sabato 11 Gennaio 2014

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