giovedì 25 marzo 2010

Un villaggio italiano del libro sull'Isola Maggiore?

Nascerà in Umbria il primo villaggio italiano del libro, o meglio la prima isola: alla Maggiore del Trasimeno, e con un felice incrocio di geografie. Toscano di nascita chi lo ha progettato, perugino per lavoro ma ispirato dal Belgio, cittadino del mondo per inclinazione culturale. Italo Marri, presidente di Ali umbra (Associazione librai italiani), una vita tra i libri e per i libri, sta costruendo paziente questa gran bella idea: fare della Maggiore, appunto, l'isola del libro. Come il villaggio belga Redu, 450 anime e quasi un milione e mezzo di visitatori l'anno da mezza Europa. Il Comune di Tuoro ha detto sì e il progetto, presentato di recente, ha cominciato a camminare. Debutto nella primavera del 2011. Sarà la prima isola dei libri al mondo. Quando le è venuta l'idea?
"Sapevo dell'esperienza di Redu e mi incuriosiva molto. Così sono andato a vedere. Una vacanza tra libri ed eventi. Molti turisti, e con un gran piacere di essere lì. Insomma, un'atmosfera stimolante. Così mi son detto: che bello realizzare qualcosa del genere in Umbria. Ho cominciato a guardarmi intorno per individuare il luogo adatto. E l'ho trovato: Isola Maggiore, magica di per sé, ideale per un villaggio del libro."
Ha scartato subito la Polvese?
"No, sono andato a vederla. Ma non andava bene. É necessario il borgo, la gente che ci abita e ci lavora. La Polvese è stupenda ma non ha queste caratteristiche. Così è cominciato il mio dialogo con il Comune di Tuoro, con il sindaco Massimo Bocerani e la sua giunta. Grazie a un'amica del lago, che vive a Passignano, Fiorenza Fabbri. Di professione fa il medico odontoiatra, ma ha una gran passione per i libri e il Trasimeno. Mi ha fatto scoprire l'Isola e molte bellezze di questi luoghi."
Redu è un successo, cosa le fa pensare che potrebbe esserlo anche la Maggiore?
"Vede, Redu è un villaggio agricolo di 450 abitanti, tagliato in quattro da due strade, in pianura, senza particolari preziosità quanto a paesaggio e monumenti. Isola Maggiore, il territorio di Tuoro e degli altri comuni lacustri sono benedetti dalla sorte. Se Redu è riuscito a diventare luogo di forte attrazione per un turismo attento che ama la cultura e i libri, a maggior ragione l'idea è vincente per il nostro lago. Che parte privilegiato proprio per la sua bellezza indiscutibile."
Ci spieghi il progetto.
"Realizzare alla Maggiore da dodici a quindici librerie monotematiche gestite da privati e poi, in una seconda fase, risalire verso Tuoro paese con una strada del libro, come ci sono quelle del vino e dell'olio. Poi costruire eventi. Incontri con gli autori, mostre, concerti, teatro, rassegne legate ai mestieri del libro, rilegatore, restauratore, chi li illustra, e via dicendo. Stiamo già lavorando su iniziative con scrittori ed editori locali, ma gli eventi non avranno un perimetro regionale. La cifra di tutto sarà l'apertura verso l'esterno. Pensiamo a una festa del libro che duri una settimana. Ciò che succede a Torino e Francoforte a Isola, ma in piccolo."
E sotto il profilo organizzativo?
"Tutto d'intesa con l'amministrazione comunale. Una fondazione pubblico-privata come cabina di regia e senza fini di lucro; una cooperativa di giovani per la distribuzione dei libri dati in acconto vendita. Importante far conoscere questa iniziativa nelle vetrine nazionali e internazionali, e lavorare molto con internet."
I 19 abitanti della Maggiore come hanno accolto il progetto?
"Abbiamo avuto modo di confrontarci in diversi incontri e siamo stati accolti bene. Ristoratori e gestori del bar metteranno a disposizione angoli dei loro locali, e così anche i privati se possiedono spazi adatti. Coincidenza interessante: è andata ad abitare lì una coppia belga innamorata dell'isola. Lui, psichiatra, conosce l'esperienza di Redu e ne è entusiasta."
Non temono, i residenti, di essere invasi?
"La cifra di questo turismo sarà l'ecosostenibilità. Nulla di invasivo. Ma calibrato, attento, rispettoso. Del resto c'è l'idea di allungare il villaggio sino a Tuoro, con un percorso ad hoc. Abbiamo già visto una chiesa sconsacrata e una casa sulla piazza. Importante sottolineare che il progetto è interessante per l'intero territorio del Trasimeno. I turisti girano, scoprono. E la ricettività del lago, con alberghi, case vacanza, agriturismo, è ben articolata e di qualità. Non manca nulla. L'obiettivo è portare turisti tutto l'anno. Ne sono certo: sarà bellissimo"
Donatella Murtas
Corriere dell'Umbria Mercoledì 24 Marzo 2010

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