giovedì 24 giugno 2010

Edilizia: in tre mesi sparite 118 ditte

Associazioni delle imprese e mondo sindacale si stringono attorno alla crisi del settore edilizia e proclamano gli
"Stati Generali delle Costruzioni dell'Umbria"
, in programma il 2 luglio prossimo a Perugia. Nessuna forma di protesta - è stato precisato ieri mattina in una conferenza stampa nella sede della Cna di Perugia - piuttosto un'occasione per evidenziare punti di criticità e fare proposte per uscire dalla congiuntura negativa. Punto di partenza - è stato detto - è un nuovo sistema organizzativo tanto nel pubblico, quanto nel privato. Il presidente Cna Leonello Antonelli ha sottolineato come, per la prima volta, attorno allo stesso tavolo e con le stesse motivazioni siedano organizzazioni sindacali dei lavoratori (Filca-Cisl Umbria, Feneal-Uil Umbria, Fillea-Cgil Umbria) e rappresentanti delle imprese (Ance Umbria, Cna Umbria-Unione Costruzioni, Aniem Confapi Umbria, Arucpl Umbria-Lega Cooperative, Confartigianato Edilizia Imprese Umbria).
"Siamo allarmati per quanto sta accadendo. Le costruzioni che fino a qualche anno fa erano il motore dell'economia locale, la parte cospicua del prodotto interno lordo, oggi presentano una situazione piatta e senza futuro."
Per il presidente, il 2 luglio dovrà servire a far capire alla politica e ai cittadini che
"qualcosa si può e deve cambiare per far ripartire le imprese e mantenere l'occupazione."
E di occasione importante ha parlato Massimo Calzoni, presidente Ance Umbria, il sindacato dei costruttori edili, secondo cui
"la crisi globale ha investito come un treno il settore edilizio, il più penalizzato tanto da rischiare di scomparire. C'è un impoverimento del lavoro, degli utili e di organizzazione."
Per il presidente
"è tempo che lo Stato si riorganizzi per liberare risorse in conto investimento."
Nel documento condiviso con i sindacati sono riportate criticità e proposte. L'occupazione. Nel 2009 è diminuito il numero delle ore lavorate del 15% e si sono persi 2.250 lavoratori iscritti alle Casse edili, sono diminuiti 4.000 occupati. I fallimenti i dati evidenziano percentuali doppie rispetto al resto del Paese, con un aumento dei fallimenti di quasi il 61%. L'andamento del credito. Le imprese di costruzioni si sono ritrovate a fronteggiare i cronici ritardi nei pagamenti da parte della Pubblica Amministrazione e un forte processo di razionamento del credito da parte delle banche. Nei primi nove mesi del 2009, secondo la Banca d'Italia, il flusso di nuovi mutui in edilizia residenziale è diminuito del 22% in Umbria. E, per gli investimenti in edilizia non residenziale, è calato del 47,4%. L'andamento demografico delle imprese di costruzioni. Si registrano saldi negativi tra nuove imprese iscritte alle Camere di Commercio e imprese cessate. Nel solo 2009 il saldo negativo era 53, ma ben 118 è quello dei primi tre mesi del 2010. I bandi di gara i lavori pubblici valutati per numero di bandi di gara pubblicati, registrano meno 55% in numero, meno 41% in valore. Il mercato immobiliare In Umbria nel 2009 sono state compravendute 9.240 abitazioni, con un calo del 12% sul 2008, cui si aggiunge un meno 15% del 2008 sul 2007. Fra le proposte, lo snellimento delle procedure amministrative; la modifica del patto di stabilità; lo sblocco delle risorse nazionali per infrastrutture e il varo di un realistico piano locale per le piccole e piccolissime opere e l'utilizzo della leva fiscale
Gaia Nicchi
Corriere dell'Umbria Giovedì 24 Giugno 2010

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