lunedì 12 luglio 2010

Umbria Jazz contro Eurochocolate

Umbria Jazz è appena iniziata e già è scoppiata la prima polemica con Eurochocolate. Niente dichiarazioni al vetriolo come in passato, tra Carlo Pagnotta ed Eugenio Guarducci, questa volta la disfida si combatte a colpi di comunicati zeppi di percentuali e di classifiche per stabilire qual è l'evento culturale e spettacolistico più seguito in Italia. Il primo luglio l'ufficio stampa della kermesse del cacao aveva diramato una nota con la quale si poneva in grande evidenza il quarto posto raggiunto da Eurochocolate nella speciale classifica che "Stage Up", portale giornalistico di sport business nato del 1999, ha redatto sulla base di una ricerca demoscopica annuale dal titolo
"Sponsor Value - Cultura e spettacolo"
(vi si analizza la domanda e l'offerta connessa agli eventi di tutta la Penisola). Il quarto posto di Eurochocolate lasciava a bocca aperta un poì tutti perché che si posizionava alle spalle del Carnevale di Venezia, della mostra del Cinema di Venezia e del Palio di Siena ma soprattutto perché era prima della Festa del Cinema di Roma e della Fiera del Libro di Torino.
Nella classifica tra i primi 10 non c'erano altri festival umbri e veniva segnalato come la manifestazione di Guarducci avesse nel 2009 risalito una posizione rispetto all'anno precedente e come, con i suoi 28 milioni di interessati, si era andata a piazzare addirittura, nella classifica per tasso di crescita (più 12,8%), al terzo posto dopo il festival dell'Economia e il festival di Giffoni.
Sono passati alcuni giorni di inspiegabile silenzio, visto che l'uscita del sondaggio era avvenuta a fine giugno, e poi il 10 luglio è arrivato sul tavolo delle redazioni un nuovo comunicato nel quale veniva specificato che Umbria Jazz, nella stessa ricerca demoscopica, si era piazzato al 15 posto, con 17 milioni di interessati, ma era al primo posto nella classifica degli eventi umbri, persino prima dal Festival dei Due Mondi. Il che vuol dire che uj si era girata, aveva guardato chi ci fosse dietro ma non aveva pensato a controllare se c'era qualcuno anche davanti. In buona o cattiva fede? Con molta probabilità la 'svistà è stata voluta però è stata dettata dalla convinzione più ferma, da parte di Pagnotta e dell'associazione Uj, che Eurochocolate non è, e probabilmente non lo sarà mai , un evento puramente culturale.
Una posizione che si potrebbe anche condividere se in tutto questo non esistesse una contraddizione in termini: se per Umbria Jazz Eurochocolate va cancellata dalla classifica stilata da Stage Up allora andrebbero cancellati anche Vinitaly (10 posto), Miss Italia (9 posto), il Palio di Siena (3 posto) e altri, quindi la festa del jazz perugina non sarebbe più al quindicesimo posto, come è scritto nella nota, ma avrebbe una posizione ben più alta rispetto a quella data nel comunicato. Per quanto riguarda il tasso di crescita di interesse, che in Eurochocolate è, come già detto, del 12,8%, uj è in linea con la media degli altri festival dello stesso genere
"confermandosi un evento a forte fidelizzazione ed elevate potenzialità in termini di ripercussioni sul territorio."
A questa "classifica della discordia" è impossibile dare interpretazioni personali perché si tratta di soli numeri e di percentuali. Si può, eventualmente, ignorare, sottovalutare, criticare ma non dare letture diverse da quelle che vengono date da una fredda enumerazione di dati. Forse è seriamente opinabile la base di partenza della ricerca stessa che mette insieme eventi culturali puri (laddove il "commercio" non è preminente) ad eventi culturali impuri (con il business in primo piano). Il binomio
"eventi culturali e spettacolistici"
dà spazio a molte interprestazioni in alcuni casi non ben accette da chi fa riferimento alla classifica in sé e perde di vista il fine della ricerca stessa voluta dal portale che, come spiega il suo presidente,
"mira a porre in evidenza come i 140 milioni di euro di potenziale indotto del patrimonio culturale italiano è strettamente legato alla capacità di utilizzare i giacimenti culturali, al momento sottoutilizzati, trasformandoli in crescita e sviluppo economico"

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