venerdì 17 maggio 2013

Alla ricerca delle armature romane con il sonar

Un team di esperti sta scandagliando con un sofisticatissimo sonar un tratto della costa del Trasimeno, nel comune di Tuoro, alla ricerca di nuove testimonianze archeologiche della battaglia che nel 217 a.C. vide le legioni romane del console Gaio Flaminio disfatte dalle truppe cartaginesi di Annibale Barca. Si cercano, in particolare, le armature che stando al grande storico Polibio avrebbero trascinato a fondo i legionari che cercarono scampo nelle acque del lago dalla furia delle milizie puniche.
Proprio queste armature potrebbero essere alla base della forte concentrazione di metalli riscontrata nel tratto di costa tra Tuoro e Passignano durante studi condotti nel 2004 e nel 2005, per conto della Regione Umbria, all'interno del Progetto Cartografia geologica e geotematica del lago Trasimeno.

Le indagini di questi giorni rientrano in un progetto di ricerca geologico-storico archeologico che vede al lavoro gli esperti del del Cnr di Bologna - centro di ricerca Ismar (Istituto di scienze marine), coordinati da Luca Gasperini, a capo di un team di geologi, ingegneri, fisici ed esperti di robotica marina, in collaborazione con professori e tecnici dell'Università di Parma, della Columbia University di New York, del Politecnico e dell'Università di Torino. Referenti locali per conto del Comune di Tuoro sono il geografo lacustre, professore all'Università degli Studi di Perugia, Ermanno Gambini, e l'archeologa Serena Trippetti. I rilievi eseguiti indicano la presenza di oggetti sepolti a profondità di qualche metro al di sotto del manto sedimentario del fondale lacustre.

"L'acquisizione dei primi dati sta già rivelandosi molto promettente - afferma Gasperini una serie di indagini incrociate geoelettriche, magnetometriche, sismiche e radar hanno già permesso di segnalare una serie di riflettori in una posizione stratigrafica compatibile con fasi pertinenti alla battaglia del 217 a.C.."
Per tutta la durata delle ricerche (svolte con un sonar, e silenzioso e innocuo per la flora e per la fauna), "La Rotta dei Fenici" e il Comune di Tuoro hanno previsto e richiesto l'assistenza archeologica sul campo, in accordo con la Soprintendenza. Naturalmente c'è grande attesa per i risultati della ricerca.
Corriere dell'Umbria Venerdì 17 Maggio 2013

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