giovedì 10 luglio 2008

Parco Vallone di Sant’Anna

Il Parco Vallone di Sant’Anna viene inaugurato nel 1983, ma lo sua storia come giardino è molto più antica. Si estende su una superficie di 3 ettari costeggiando, da piazzale Europa a via della Pallotta, il versante a valle di via dei Filosofi.
Occupa una porzione di terreno denominata forra, prodotta dall'erosione delle acque, fortemente scoscesa e ricoperta da una fitta vegetazione.
Quattro forre percorrevano le pendici del colle su cui sorge Perugia formando il vallone a nord del Bulagaio, a sud di Sant’Anna, ad ovest della Cupa, ad est di Santa Margherita.
La forte urbanizzazione di certe zone ha quasi cancellato questo paesaggio.
Il vallone di Sant’Anna ha rischiato di scomparire del tutto. Fin dall'antichità, l'abbondanza idrica, alimentata dai numerosi rigagnoli di acqua piovana e sorgiva che confluivano in un fosso centrale, incentivò la coltivazione di orti, alberi da frutto e ulivi.
Lo testimoniano i reperti archeologici rivenuti negli anni '70 durante la ristrutturazione: resti di una cisterna romana e un vascone (detto Fontone) addossato ad una porzione delle mura cittadine quattrocentesche, utilizzati per la raccolta delle acque a scopo irriguo e come lavatoio.
Nel 1933 il comune di Perugia realizzò nella parte alta del vallone il Campo Boario, attuale piazzale Europa, una grande spianata in terra battuta dove si svolgeva il mercato agricolo settimanale (con anche la frutta, gli ortaggi, il latte, gli animali da macello del vallone) e il luna park (i cosiddetti "baracconi", a ottobre-novembre, spostati poi a Pian di Massiano).
Negli anni '50-'60, con l'arrivo di molte famiglie dalla campagna, attirate dalla nascente industrializzazione, dove c'erano solo poche cascine e qualche villa sorgono palazzi e la romantica stradina che le attraversava viene allargata e bitumata.
Nasceva l'odierno quartiere di via dei Filosofi e i suoi abitanti continuarono ad amare quest'area verde, resa più salubre dall'intubamento del fosso, non più sfruttata ad uso agricolo, ma "ludico", divenendo il parco giochi dei bambini della zona e del centro.
Quando dunque negli anni '70 il Comune pensò di attuare il progetto previsto dal piano regolatore ricoprendolo con una strada a quattro corsie per raggiungere più facilmente il centro, ci fu una sollevazione popolare.
L'area quindi fu destinata a parco pubblico ed iniziarono lunghi lavori di adeguamento per realizzare i terrazzamenti, il rimboschimento, i camminamenti e gli impianti sportivi.
Numerosi sono gli accessi da via dei Filosofi, delle Fonti Coperte, della Pallotta e dai parcheggi, da quello della Sipa in piazzale Europa a quelli più piccoli nelle traverse.
Entrando dall'ingresso nord del giardino si incontra l'area recintata per i cani in libertà. E' uno spazio ampio, diviso in gradoni e dotato di uno dei 40 distributori di sacchetti, prelevabili gratuitamente, per la raccolta degli escrementi, posti dall'amministrazione comunale con l'iniziativa "Fido Lindo-Marciapiedi e Parchi puliti", nelle zone della città più imbrattate.
Scendendo si incontra il Fontone, in cui nuotano grossi pesci, un po' offuscato dalla presenza dei piccioni e delle alghe.
E poi tanti "c'è" e "ci sarebbe" perché in alcune zone del parco sembra che dal 1982, data della fine dei lavori, nessuno ci abbia messo più le mani: la pista da pattinaggio e il campo di pallavolo impraticabili per lo stato del fondo, il campo di calcio, uno sterrato con le reti di protezione e le porte in cattivo stato, il campo di basket recentemente ripavimentato. I giochi per bambini sono pochi e molti danneggiati.
La parte bassa del parco ospita i campi da bocce praticati nel periodo estivo dall'associazione bocciofila "Pallotta 2000".
Di fronte, l'unico bagno pubblico inagibile, teatro addirittura di un omicidio nel luglio 2006, che il presidente della II Circoscrizione, Petrit Haznedari, spera di poter a riaprire forse con la collaborazione dell'associazione. Il parco, come il Frontone, è "custodito", pulito tutte le mattine da uno o più operatori e la loro cura è percepibile.
Quello che invece i numerosi frequentatori sentono che manca è la manutenzione straordinaria degli impianti e dei giochi (che come quella ordinaria è delegata dal Comune alla Comunità Montana) e un efficace controllo della legalità. Tra le iniziative organizzate, grazie anche all'impegno della Circoscrizione, per rendere più vivibile il parco va segnalata ai primi di giugno "Librandosi", creata dai docenti del III Circolo di Perugia e dedicata ai libri per ragazzi.

dal Corriere dell'Umbria

Stefania Piccotti dal Corriere dell'Umbria

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