martedì 3 febbraio 2009

Il convegno Capire le differenze a Perugia

Nei campi di concentramento nazisti furono sterminati 6 milioni di "triangoli gialli". Ebrei. Nei lager ogni detenuto era contrassegnato da un pezzo di stoffa appuntato sul petto e sui pantaloni.
I più numerosi erano ovviamente i gialli, colpevoli di essere ebrei. C'erano anche i neri, gli asociali; gli azzurri, gli emigranti; i lilla, i testimoni di Geova; ma anche i marroni, i rom; i rosa, gli omosessuali.
E infine i verdi erano i criminali e il rosso invece era il colore assegnato ai politici. Tutti ugualmente colpevoli e punibili per il regime di Adolf Hitler. Delle tante persone che portavano proprio quei triangoli colorati si è parlato in un convegno che si è aperto ieri a Perugia nella sala dei Notari per le manifestazioni dedicate alla Giornata della Memoria 2009.
L'incontro si concentra in due giorni intorno al tema
"Capire le differenze, valorizzare le diversità. Di razza ce n'è una sola. Quella umana."
Il pubblico che ha riempito durante la prima giornata la sala di Palazzo dei Priori era composto prevalentemente da bambini della scuola primaria e secondaria inseriti nel progetto didattico "Shoah" iniziato nel 2008 da un gruppo di insegnanti in collaborazione con le istituzioni locali.
"Affrontare il razzismo equivale a parlare di razze - ha attaccato Maria Pia Serlupini, consigliera incaricata di Politiche delle Differenze e Pari Opportunità - ma in realtà la razza è una sola.
Vanno solo rispettate le diffrenze."
Il convegno ha quindi proposto ai giovani ascoltatori temi di soffrenza, in cui alle atrocità di un regime folle si sono contrapposti atti di umanità preziosi.
Così ad Anna Maria Casavola, collaboratrice del Museo Storico della Liberazione di via Tasso a Roma, che ha raccontato la terrificante vicenda della deportazione dei carabinieri romani nei lager nazisti ha corrisposto il racconto di Mirjam Viterbi Ben Orin, rifugiata ebrea nascosta ad Assisi, "Con gli occhi di allora", dove la Viterbi racconta come grazie al vescovo di Assisi si salvarono oltre 300 ebrei dalla deportazione, perché l'alto prelato li seppe nascondere e proteggere.
Sono poi risuonate come un macigno le parole di Giampietro Bucciarelli, presidente dell'Arcigay provinciale, che è partito proprio dall'oggi: un presente ancora difficile da affrontare per chi fa parte di una minosranza, o semplicemente dell'altro, dove tuttora in sette paesi al mondo gli omosessuali vengono atrocemente uccisi mentre dal 1992 l'Organizzazione mondiale della sanità ha dichiarato l'omosessualità
"una possibile variante della sessualità."
E Bucciarelli è tornato indietro con la memoria ai 100mila gay rinchiusi nei campi di concentramento: 40 % uccisi.
Altrettanto dense di significato sono state le parole di Santino Spinelli, professore di Lingua e Cultura romani dell'Università di Trieste, sulla sorte toccata ai rom nei lager.
Il convegno prosegue oggi, sempre nella sala dei Notari, con interventi su "Le leggi razziali e gli ebrei" di Mario Jona;
"Gli ebrei a Perugia: domande e risposte"
con Gustavo Reichenbach, Corrado Coen, Tullio Seppilli e Alberto Krachmalnicoff.
Alla fine sarà firmato
"Il manifesto degli scienziati antirazzisti 2008"
da parte di autorità, docenti e studenti.
La proposta è della firmataria Laura Dalla Ragione
Sabrina Busiri Vici
Corriere dell'Umbria Martedì 3 Febbraio 2009

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