mercoledì 25 febbraio 2009

La Facoltà di Agraria dell'Università di Perugia

La facoltà di Agraria è una delle più antiche dell'Università di Perugia. Il preside Francesco Pennacchi, spiega come l'istituto nacque dalla tradizione dei monaci benedettini e per interesse dei singoli operatori di Perugia venne istituita nel 1936.
Quali sono, preside, le relazioni tra la facoltà e la Fondazione per l'Istruzione Agraria?
"Il rapporto tra noi e la Fondazione è stato sempre buono e si basa su una stretta collaborazione.
La Fondazione mette a disposizione della facoltà tutti i suoi terreni. É una delle più grandi aziende dell'Umbria con più di duemila ettari. É una realtà eccezionale, costituita da vigneti, campi sperimentali e stalle, che offre ai nostri studenti una notevole opportunità di effettuare il tirocinio."
Secondo un'indagine svolta dal Censis, la facoltà di Agraria di Perugia risulta al primo posto in Italia.
Quali sono le sue carte vincenti?
"La facoltà punta in modo particolare sull'internazionalizzazione e sulla ricerca.
Da quattro anni, abbiamo dato vita a un corso di laurea triennale internazionale con l'Università di Malta denominato "Mediterranean Agro-ecosystem Management".
Il titolo di studio viene rilasciato congiuntamente da entrambe le facoltà. La sede è a Malta e per ora ci sono studenti prevalentemente del bacino del Mediterraneo. La facoltà prende parte a tale corso attraverso l'utilizzo dei nostri docenti. Dopo il primo ciclo generalistico sulla gestione degli agro-sistemi del Mediterraneo, stiamo lavorando per diversificare il corso, focalizzando l'attenzione su profili più specialistici dell'ambiente e della zootecnia."
Qual è l'offerta formativa della facoltà, compresa la formazione post-laurea?
"i corsi storici riguardano la produzione sul fronte agrario e zootecnico.
Abbiamo poi corsi di tecnologie alimentari, economia e cultura dell'alimentazione che realizziamo in collaborazione con la facoltà di Medicina e di Lettere.
L'altro corso riguarda la gestione tecnica del paesaggio. Sul fronte dei dottorati, siamo ben posizionati e anche questi rientrano nella logica della diversificazione sulle '3à, Agricoltura, Ambiente e Alimenti.
Tra i master attivi, abbiamo quello internazionale realizzato con i colleghi spagnoli sul settore dell'olivicoltura e della viticoltura.
Abbiamo anche realizzato un centro di eccellenza sulla ricerca per la birra, sostenuto finanziariamente dall'Assobirra, (associazione dei birrai italiani).
É l'unica struttura in Italia e fa parte dell'università. Su questa realtà di ricerca abbiamo promosso un Master sulle tecniche birraie. Inoltre è stato istituito il Centro per lo sviluppo agricolo e rurale, un'associazione che promuove e realizza la progettazione ed erogazione di servizi di formazione continua, ricerca e consulenza.
Vorrei inoltre mettere in risalto che siamo l'unica facoltà di Perugia e tra le pochissime in Italia ad avere tutti i corsi di laurea triennale certificati e gestiti attraverso un Sistema per la Qualità che fa riferimento alle norme internazionali.
Oggi abbiamo un monitoraggio completo di tutto ciò che avviene all'interno della facoltà, dalle carriere degli studenti ai metodi della didattica e ad altri tipi di problematiche.
Ogni anno facciamo dei piani annuali di miglioramento della qualità con azioni specifiche."
Che tipo di politica portate avanti nei confronti della ricerca?
"Abbiamo sempre dato spazio alla ricerca, sposando una politica volta a dare opportunità ai nostri ricercatori.
La validità della nostra ricerca è certificata dalle numerose pubblicazioni anche a livello internazionale.
Per quanto riguarda l'attività scientifica siamo posizionati su buoni livelli. Il nostro intento è quello di invertire la piramide e immettere più ricercatori nella facoltà piuttosto che far avanzare i professori di prima e di seconda fascia.
Negli ultimi anni abbiamo bandito 21 posti per ricercatori. Se guardiamo la composizione del corpo dei docenti, da un punto di vista numerico, questa è rimasta invariata se paragonata a quella di dieci anni fa.
Su 104 docenti, oggi è salito il numero dei ricercatori e sono diminuiti i professori di prima fascia."
Quali sono i rapporti che avete stretto con il mondo accademico e con i centri di ricerca a livello internazionale?
"é sicuramente da rilevare il progetto Malawi, che presenta una connotazione umanitaria piuttosto che scientifica.
Abbiamo dato il patrocinio a questa iniziativa in quel Paese in cui i nostri studenti e giovani laureati fanno formazione operativa.
Grazie a intensi contatti a livello internazionale, riusciamo a piazzare alcuni dei nostri giovani laureati sia nelle Ong che in realtà istituzionali.
Due nostri laureati lavorano stabilmente alla Banca Mondiale. Siamo l'unica facoltà d'Italia che ha una convenzione specifica con la Fao, che permette agli studenti di svolgere tirocini e di fare tesi di laurea.
Tra l'altro, l'anno scorso abbiamo conferito la laurea honoris causa a Jacques Diouf, direttore della Fao.
Inoltre, a seguito di un viaggio del nostro vice preside con Sviluppumbria in Cina, stiamo prendendo contatti con realtà cinesi, cogliendo l'occasione per implementare progetti di ricerca.
Manteniamo anche collegamenti di carattere accademico con la Siria, il Libano, l'Egitto e il Brasile.
Con l'Argentina abbiamo un ottimo rapporto. Due anni fa abbiamo realizzato un Master internazionale finanziato dal Ministero degli Esteri per 20 laureati argentini e ora stiamo tentando di rifinanziare la seconda edizione."
Quali sono gli sbocchi lavorativi dei giovani laureati in Agraria?
"Ci sono ampie opportunità per quanto riguarda le competenze tecniche con i paesi emergenti dove si costruirà il futuro alimentare del mondo nei prossimi decenni.
Sul piano professionale si può svolgere attività di consulenza in qualità di dottori agronomi e forestali.
C'è anche la possibilità di trovare impiego nella pubblica amministrazione, nel mondo delle imprese come consulenti o come esperti nelle organizzazioni professionali quali Coldiretti e Confagricoltura.
Ritengo rilevante anche sottolineare che da tre anni abbiamo creato una nuova associazione di ex laureati della facoltà di Agraria di Perugia con la finalità di costruire un database in cui ci si può contattare a vicenda per scambiarsi informazioni utili concernenti posti di lavoro, consulenze ed altro.
Creare una rete di contatti è ormai diventato il nostro obiettivo."

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