venerdì 30 aprile 2010

Il "Giorno del baratto" a Santa Lucia

Si svolgerà domenica, all'area verde "ex laghetto" di Santa Lucia (presso la sede della pro loco, in via G. Duranti 51), il "Giorno del baratto", organizzato dall'associazione italo-indiana no profit Mamaji. L'obiettivo, come spiegano i responsabili dell'iniziativa (che si terrà a partire dalle ore 11 fino alle 18), è
"raccogliere qualsiasi cosa, apparecchi elettronici obsoleti, vestiti usati, terre da coltivare, competenze professionali, tempo libero e tutto quello che si ha all'interno delle proprie case che è in eccesso o che non si utilizza."
Per dirla con un gioco di parole, un "piccolo mercato globale" nel quale si scambia di tutto. Elemento fondamentale è il baratto,
"la prima forma di scambio dell'uomo ma realizzabile oggigiorno, perché porta un guadagno equo e immediato."
Ad ogni donazione saranno assegnati dei "punti fedeltà" che potranno essere usati per prendere ciò che è disponibile nei banchi della manifestazione e nella vetrina della sede dell'Associazione (in via Campo di Marte 8p). Di certo, non saranno barattati solo i "classici" indumenti usati.
"Ad esempio - spiegano da Mamaji - un architetto, mettendo a disposizione quattro ore al mese, permetterà ad altre persone di contare sull'ausilio di un professionista senza doverne cercare uno a caro prezzo. In cambio, l'architetto sceglierà il proprio compenso, il cui valore verrà deciso di comune accordo, come per tutte le donazioni, con l'associazione, tra le offerte della vetrina."
Il baratto, quindi, per uno scambio equo, a "impatto zero" e senza la circolazione di denaro.
"Si avverte - sostengono all'associazione Mamaji - la necessità di un cambiamento, economico e culturale, in cui realizzare un modello di sviluppo dove il benessere delle persone e non il consumo illimitato, sia indice di progresso. Un sistema in grado di produrre meno rifiuti e di vedere negli scarti non qualcosa da eliminare perché inutilizzabile ma un'importante risorsa a cui assegnare continuamente nuovi usi e nuove destinazioni. La natura non produce rifiuti. L'uomo sì e grazie alla spensierata invenzione dell' usa e getta ora si trova a fronteggiare la circostanza inquietante di vivere in una discarica globale. L'immondizia prodotta dal sistema consumistico sta diffondendosi in ogni dove, contaminando pericolosamente l'ambiente in cui viviamo. E i primi a pagarne le spese sono i paesi poveri: milioni di tonnellate dei rifiuti più scomodi da gestire, come quelli tecnologici, finiscono nelle realtà in via di sviluppo."
Tra le offerte che saranno disponibili domenica ci saranno molti prodotti del mercato equo-solidale. Mamaji, infatti, tra le tante attività che promuove adotta villaggi rurali indiani per preservarne cultura e tradizione e ne esporta i frutti

Daniele Brizi
Corriere dell'Umbria Venerdì 30 Aprile 2010

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