“2007: anno delle pari opportunità per tutti e per tutte”. C’è bisogno di volontà politica e di buone prassi per dimostrare che queste non siano soltanto le solite vuote parole di chi si riempie la bocca di slogan ma poi, di fatto, nega, nella quotidianità, nelle piccole grandi “cose” di tutti i giorni a donne, uomini, bambine, bambini, anziani, immigrati, disabili, la possibilità di sentirsi “a casa” in quella casa che rappresenta il luogo dove poter dire chi sei, in cosa credi, cosa provi, cosa vorresti. Una casa dove si entri e si possa rimanere senza la paura di esserne allontanati in nome di una “normalità” il cui significato varia a seconda dei punti di vista. Il Comune di Perugia ha iniziato, ormai da diverso tempo, un percorso difficile, ma ineludibile per chi voglia dare voce a chi non l’ha, per chi voglia dimostrare con i fatti di lavorare perché sia garantita, a tutti e a tutte, una sempre migliore qualità della vita.
L’obiettivo è quello di trovare un equilibrio tra l’uguaglianza dei diritti collettivi con le libertà ed il rispetto delle differenze individuali. Oggi la piena realizzazione di sé e dei propri desideri, la costruzione della propria identità secondo percorsi individuali, non costituiscono più un problema solo privato ma investono anche la sfera pubblica.
Tale acquisizione è ormai riconosciuta dalle istituzioni, da quelle locali fino ai livelli internazionali.
Il momento delle politiche delle differenze vuole, quindi, essere autorevole motore di politiche e di intervento in tutti i campi e in tutte le attività che coinvolgono le differenze, assumendo e rivisitando le competenze tradizionali di governo in un’ottica tutta volta al futuro e al cambiamento della vita delle città.
Combinare l’uguaglianza con il diritto alla diversità, rappresenta una coraggiosa rottura della logica che tradizionalmente favorisce l’ideale di omogeneità ed apre una nuova pagina sui diritti di cittadinanza in previsione di reali e certe pari opportunità.
In questo senso vanno lette le attività e le azioni di governo messe in campo fin qui: dalla partecipazione come partner a progetti europei come “Democrazia paritaria” e “Be equal be different”, alla realizzazione del Registro delle Unioni Civili e del Forum Civico sulla Disabilità, dalla rassegna culturale “Chi ha paura delle differenze?” a progetti con le scuole sulla cultura della differenza di genere e di educazione al futuro, dall’adesione alla giornata internazionale contro l’omofobia e a quella contro la violenza sulle donne a progetti sulla “scrittura di sé” con i centri socioculturali per anziani, dall’attenzione alla città amica delle bambine e dei bambini, alla Consulta dell’immigrazione e all’elezione dei Consiglieri stranieri aggiunti.
C’è stata poi l’adesione del Consiglio Comunale alla “Carta di Intenti per la Costituzione della Rete Nazionale delle Pubbliche Amministrazioni per il superamento delle discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere” e l’approvazione, per la regione dell’Umbria, della proposta di legge contro la discriminazione per identità di genere ed orientamento sessuale.
È così che si risponde fattivamente agli appelli dell’Unione Europea. È dando spazio a reali politiche di inclusione e riconoscendo o consolidando i diritti di cittadinanza di ognuno ed ognuna che Perugia dimostra di avere quella autorevolezza che dovrebbe contraddistinguere non solo il capoluogo di una regione, ma tutte le città che ritengono importante essere ed essere riconosciute città aperte, democratiche, solidali, europee”.
Comunicato stampa del Comune di Perugia
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