In particolare - come ha sottolineato Rocco Valentino (An)- l’articolo 24 rimanda al regolamento l’elezione del presidente (diretta o indiretta) e soprattutto le delimitazioni territoriali delle nuove cinque circoscrizioni.
Ieri niente accordo. Un’altra commissione all’insegna del caos. Massimo Perari (Ps) ha parlato di articoli vuoti e ha abbandonato la seduta. Contestato non sfiduciato il presidente Aurelio Dozzini.
Il più duro è stato Piero Sorcini (FI), che ha chiesto di vedere la bozza del regolamento prima di discutere degli indirizzi, e ha “sfiduciato” la giunta chiedendo che vengano utilizzati due consulenti, magari costituzionalisti dell’ateneo. Rita Manfroni (Prc) ha appoggiato la minoranza nell’opposizione al metodo adottato dalla giunta, ma ha anche chiesto di sfruttare le prime sedute per dettare gli indirizzi, per poi concentrarsi sull’applicazione pratica, visto che i tempi stringono.
Altro tentativo di sintesi dal capogruppo del Pd Alessandro Mariucci, che ha proposto riunioni congiunte della commissione dei presidenti di circoscrizione (presente ieri il solo Stefano Boccioli della terza) e la quarta. Alla fine Francesco Calabrese ha raggiunto il punto di equilibrio più avanzato con le cosiddette riunioni “a tema”. Il capogruppo dell’Udc ha mediato, contro un’ala del centrodestra, più intransigente (Sorcini e Valentino) pronta a lasciare l’aula per protesta.
Nulla di fatto, dunque, e nuovo aggiornamento senza però un programma preciso delle cose da fare. Se come dice Nietzsche nel prologo dell’Also sprach Zarathustra bisogna avere il caos dentro si sé per partorire una stella che danza, qualche speranza allora c’è per la quarta commissione di palazzo dei Priori. Adesso, tuttavia, a ballare è solo la tenuta della coalizione
Alessandro Antonini dal Corriere dell'Umbria
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