L’episodio più incredibile e singolare nella popolosa frazione di Ponte Felcino. Dove lo “scontro” sarebbe stato provocato, pensate un po’, da un ciuccio per bambino caduto da una terrazza sulla strada sottostante, dove era parcheggiata un’auto.
Pare si sia incrinato (o rotto, questo aspetto non è ben chiaro, un vetro). Ne sarebbe sorta una discussione condita da offese cocente e epiteti brucianti.
A quel punto un napoletano sarebbe sceso in strada e avrebbe letteralmente gonfiato di botte un cittadino albanese.
Quest’ultimo si sarebbe difeso dall’aggressione (pare che a colpirlo non sia stato un solo avversario) tirando fuori una pistola e sparando alcuni colpi.
A scopo intimidatorio perchè sembra si trattasse di una scacciacani. Nel frattempo molta gente si sarebbe accalcata in strada a vedere la scena.
Qualcuno aveva avvertito il 112 di quanto stava succedendo e sul posto sono arrivati in forze i carabinieri con i giubbotti anti-proiettile.
Mentre a terra veniva rinvenuta una pistola scacciacani e i militari provvedevano a bloccare l’albanese, che era ferito a appariva tra i più esagitati, un nuovo scontro.
Pare che l’albanese non avesse gradito che uno dei calabresi presenti in strada lo fissasse.
E gli aveva indirizzato un’offesa bruciante. Nuova scazzottata sotto gli occhi dei militari dell’Arma che alla fine erano riusciti a dividere i due contendenti.
I due erano stati dichiarati in arresto per resistenza a pubblico ufficiale.
Una delle donne albanesi avrebbe detto di aver visto, alla cintola di uno dei calabresi, una pistola.
Sono state effettuate perquisizioni in alcune abitazioni (in particolare di un paio che indossavano “una maglietta nera”) ma non sono state trovate armi.
Uno dei soggetti che ha subìto l’irruzione in casa per la perquisizione pare intenzionato a presentare una denuncia.
Ieri mattina sia l’albanese (conciato molto male) e il calabrese sono stati portati davanti al giudice Carla Stroppa e al pubblico ministero d’udienza, avvocato Michela Turchetti. L’albanese era difeso dall’avvocato Donatella Panzarola; il calabrese dall’avvocato Vittorio Lombardo.
Il giudice ha ascoltato la ricostruzione dei militari dell’Arma e le dichiarazioni dei protagonisti. Ha convalidato l’arresto ed ha rimesso in libertà tutti e due. L’udienza è stata fissata per il prossimo 6 marzo 2009. Sull’accoltellamento non si hanno particolari. Se non che è avvenuto in piazza IV Novembre e che il ferito presenta una profonda lesione al costato a sinistra. Non sarebbe in pericolo di vita.
Qualche giorno fa, sempre in centro, si era registrato un altro accoltellamento. La lama in quel caso aveva sfiorato il cuore della vittima, un magrebino anche in quel caso (l’accoltellamento era avvenuto in piazza Partigiani, domenica mattina, poco dopo l’alba). Gli investigatori dell’Arma stanno aspettando che il ferito si riprenda (è stato operato d’urgenza) per interrogarlo e chiarire tutto il drammatico episodio
di Elio Clero Bertoldi dal Corriere dell'Umbria
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