E’ stata realizzata in onore del padre della nonviolenza, l’ ideatore della storica marcia della pace Perugia-Assisi.
Perugia ha voluto rendere così onore al suo illustre figlio, Aldo Capitini, nel quarantennale della scomparsa.
Figura di esemplare coerenza, illuminata dalla fede di "eretico cristiano", Capitini non esitò a chiedere polemicamente lo "sbattezzo", quando riconobbe nella chiesa i vizi del potere che mistifica e corrompe.
L'opera bronzea è stata eseguita gratuitamente dall'artista bastiolo Enrico Antonielli, il quale ha recentemente tenuto un'importante personale alla Rocca Paolina.
Il titolo, "La Compresenza", si richiama ad un fondamentale concetto del pensiero capitiniano: la "compresenza dei morti e dei viventi".
La scultura è insieme realistica e concettuale. La fisionomia del filosofo è, da un lato, riconoscibile, mentre alle spalle del personaggio è posta una lastra riflettente in acciaio spesso cinque millimetri.
"Lo spettatore così - afferma l'artista - osservando o fotografando l'opera, vedrà la propria figura riflessa e potrà sentirsi "in compresenza" con l'immagine e il pensiero del filosofo". L'effigie di Capitini, inserita tra i bei lecci secolari, si trova così vicina a quella di altri grandi personaggi che hanno illustrato la peruginità: Pinturicchio, Alessi, Calderini, Antinori, Checchi e Pietro Perugino, nella scultura monumentale realizzata da Enrico Quattrini nel 1923.
Notevole l'affluenza di cittadini al momento della scopertura, effettuata dal sindaco di Perugia Renato Locchi durante le manifestazioni per la festività civile del XX giugno. L'opera è stata commissionata dall'associazione "Amici di Capitini", dei quali l'artista fa parte e al cui vertice sta Luciano Capitini, pronipote del filosofo perugino. Il gruppo si affianca (a volte, in verità, polemicamente) alla fondazione centro studi Aldo Capitini, presieduta da Luciano Capuccelli, al cui vertice scientifico si trova il professor Mario Martini, uno dei massimi esegeti del pensiero capitiniano.
Le iniziative accademiche e scientifiche di quest'ultima compagine godono di un prestigio e di un accreditamento internazionale.
Molti, in verità, i perugini che si chiedono se non sia ormai maturo un definitivo riavvicinamento dei due tronconi, in coerenza coi principi predicati e attivamente praticati da Aldo Capitini.
E’ di questi giorni, comunque, la notizia che il Comune di Perugia sta preparando la ristampa di un'opera capitiniana a torto ritenuta minore e ormai assente dagli scaffali delle librerie, uscita nel 1947 e ristampata in anastatica dalla Regione dell'Umbria negli anni ‘70.
S'intitola "Perugia" ed è una guida particolare, vista dalla prospettiva di un innamorato della storia e dei simboli del capoluogo umbro.
Capitini abitava, peraltro, nella cella campanaria di Palazzo dei Priori, essendo, il padre, custode dello storico palazzo. Sarà la stamperia del Comune ad editare l’opera in alta tiratura, poiché verrà donata alle scuole e agli studenti che parteciperanno attivamente all'anteprima di "Umbria Libri".
Un evento che l'assessore Cernicchi sta preparando, con la collaborazione di intellettuali e personalità da sempre vicine al grande pacifista.
Sandro Allegrini dal Corriere dell'Umbria
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