L'area è delimitata, verso l'abitato, dal centro socio-culturale e dal campo sportivo, completata, verso il fiume,da una fascia ripariale del Tevere. Comprende le infrastrutture utilizzate per le feste:piccole costruzioni, pista polivalente e una zona barbecue arredata con camini e tavoli coperti, liberamente fruibile per tutto l'anno.
Ci sono anche i giochi per i bambini ed una vecchia casa colonica ancora da ristrutturare, progetto che non decolla,come il vivaio, previsto negli anni novanta,a servizio degli spazi verdi cittadini.
"Questo è il parco comunale di Perugia per antonomasia" afferma Gianfranco Ercolanoni, presidente della VII Circoscrizione. "I tanti collegamenti stradali e pedonali ne consentono il godimento ad un pubblico in prevalenza extra circoscrizionale. Durante il periodo estivo si susseguono almeno quattro feste".Parla di occhi chiusi Ercolanoni,di chi non vuole vedere i bisogni e le potenzialità di questo territorio, e di chi invece riesce ad immaginare una sinergia tra pubblico e privato per valorizzarle, come una semplice fermata dell'Fcu a Ponte Valleceppi. Partendo dal centro storico si potrebbe così sbarcare in un'oasi naturale: l'Ansa degli Ornari.
Qui il Tevere forma un meandro che, per la ricchezza e peculiarità della avifauna acquatica e della vegetazione della Macchia Baldeschi(di proprietà privata), è stato riconosciuto come Sito di Interesse Comunitario.
E' una delle bellezze che si possono incontrare nel percorso pedonale lungo il Tevere, 20 km divisi in tre itinerari.
L'ansa si trova in quello che da Ponte S.Giovanni conduce a Ponte Valleceppi e permette di osservare anche uno dei vecchi mulini che costellavano il fiume e i piccoli bacini artificiali formati da una passata attività estrattiva. Da Ponte Valleceppi parte il sentiero per Villa Pitignano,con altri reperti industriali, come il Lanificio di Ponte Felcino e l'ex Centrale Idroelettrica, ed antichi,come la Torre medioevale di Pretola.
Eretta intorno al 1370, fa parte delle opere di fortificazione per difendere il mulino e il palazzo feudale della nobile famiglia Boccoli, durante le lotte contro i ribelli popolari di Perugia, sconfitti da Papa Urbano V. E' un imponente maschio a pianta quadrata, sopravvissuto nel 1410 all'incendio appiccato da Braccio Fortebraccio da Montone e passato nel 1439 all'ospedale di Santa Maria della Misericordia di Perugia.
Benchè simbolo del paese, è abbandonata al degrado. "Recuperarla è stata l'idea da cui siamo partiti" spiega Claudio Giacometti, presidente dell'Associazione ecomuseo del fiume e della Torre di Pretola "per farne la nostra sede ed un centro di documentazione etnografico delle civiltà del fiume Tevere. L'immobile con il mulino annesso sono di proprietà del comune e la nostra attività sarebbe al servizio della città."Un pezzo di storia di Perugia infatti è legato a questi luoghi: da qui la domenica partivano le lavandaie,369 in un censimento del 1872,provenienti fin da Ponte Pattoli,che salivano in città attraverso la "corta", una strada che usciva a Porta Pesa e ritiravano dalla famiglie facoltose i panni da lavare. Caricavano poi questi fagotti su dei carretti e giunte a casa iniziava un complesso processo che trasformava la frazione in una lavanderia a cielo aperto: i fondi per il candeggio(la "bucata"),i fossi e il fiume per il risciacquo,la brezza collinare per l'asciugatura.
L'ultimo percorso inizia a Villa Pitignano sulla sponda in destra idrografica del fiume,lo attraversa al Passo dell'Acqua,attraversa anche il torrente Ventia e termina a Ponte Pattoli sulla sponda in sinistra idrografica. Questi percorsi in terra battuta sono stati creati alla fine degli anni '80 nell'ambito del progetto del Parco Fluviale del Tevere con lo scopo di potere ammirare ma anche controllare da vicino il delicato ecosistema del fiume.
Stefania Piccotti dal Corriere dell'Umbria
Nessun commento:
Posta un commento