Un importante tassello espositivo in più per l'Umbria e per la rete museale corcianese in particolare.
Lei, la statuetta, ora è a Torino e precisamente a Palazzo Reale, in prestito per la bella mostra "L'anima dell'acqua", ma non c'è da preoccuparsi, entro fine marzo sarà di ritorno a Corciano e rientrerà nella bacheca a lei assegnata.
Preceduta da un vernissage per la stampa, cui ha partecipato anche la soprintendente archeologica Maria Rosaria Salvatore, l'inaugurazione ufficiale dell'Antiquarium ha goduto di una nutrita partecipazione, anche emotiva, della popolazione del borgo a dimostrazione della sua valenza, più volte sottolineata dal sindaco Nadia Ginetti e dalla Salvatore, di esposizione dinamica ma soprattutto legata a filo doppio con il territorio.
I reperti ne raccontano la storia ma lì dentro ci sono anche gli uomini che l'hanno fatta e ne sono tuttora custodi gelosi e attenti.
"Questo museo" ha precisato la Soprintendente
"ha tutte le caratteristiche per diventare un museo aperto e luogo di dibattito.Al taglio del nastro erano presenti tra gli altri anche Fabrizio Bracco e l'ex sindaco Bruscia che per primi hanno creduto, nel 2001, nella valorizzazione del patrimonio archeologico di Corciano attivando il finanziamento mentre l'attuale assessore regionale Silvano Rometti si è impegnato, a nome dell'Ente, a contribuire economicamente al lancio e al mantenimento dell'elegante nuova struttura museale.
Più che un'esposizione è uno strumento didattico, per questo verranno cambiati i reperti esposti, per questo farà sistema con il Museo Archeologico di Perugia dove c'è un ampio spazio dedicato alla zona di San Mariano.
La sfida per Corciano, come per tutti i musei umbri, è ancora una volta quella della gestione, da non considerare solo sotto il profilo economico ma soprattutto sotto il profilo scientifico.
Senza personale scientifico i musei rischiano di diventare asfittici.
Per questo è auspicabile la creazione di una rete scientifica umbra in modo che i musei smettano di essere dei luoghi immobili nel tempo, ingessati, ed acquisiscano una funzione educativa, affiancando, oltretutto, le nuove scoperte che ci permettono di riscrivere la storia, come è successo con i recenti ritrovamenti in territorio corcianese."
i corcianesi sono tutti rimasti a bocca aperta.
L'Antiquarium, costato in tutto un milione e 200 mila euro, è veramente elegante, interessante, godibile, fascinoso, e al passo con le più moderne tecniche espositive.
Solo la sezione paleontologica e preistorica è microscopica e un po' deludente.
Una ventina di ammoniti di Migiana, conchiglie che testimoniano come l'Umbria fosse un tempo affacciata sul mare, sei o sette pezzetti di ossa e denti di mammiferi rinvenuti ad Ellera, il resto è lasciato ai cartelli esplicativi delle varie ere geologiche con anche una gigantografia, che a guardarla fa male, di sette splendide spade dell'età del bronzo trovate nel Trasimeno, finite in una collezione privata ed ora fanno bella mostra di sè nel Museo delle Armi di Torino
Anna Lia Sabelli Fioretti
Corriere dell'Umbria Sabato 10 Gennaio 2009
Nessun commento:
Posta un commento