"Errare è umano, ma per incasinare davvero tutto è necessario un computer."Sante parole quelle del caro, vecchio Arthur Bloch. Perché ai tempi di Facebook, il social network più popolare della storia dell'informatica, niente è più chiaro, nemmeno nella quieta Umbria.
Giorgio Gaber lo cantava già anni fa: cosa significa ormai essere di destra o di sinistra? Ben lo sanno i politici nostrani, che malgrado alcuni tentativi di mostrare un'appartenenza solida e inattaccabile alla propria ideologia, rivelano spesso "debolezze" politicamente scorrette.
Facebook insegna. Succede dunque così che accedendo al profilo di Massimo Monni, presidente del gruppo di Forza Italia al consiglio comunale di Perugia, si scopra una "compromettente" (in senso politico, si intende) amicizia con Catiuscia Marini, europarlamentare del Pd, a sua volta fan dei molto più "politically correct" Massimo d'Alema e di Coop Italia (ebbene sì, si può essere fan anche di un supermercato…potenza del network).
A mostrare la sua forte appartenenza politica è anche Giacomo Leonelli, coordinatore comunale del Partito democratico perugino, iscritto al gruppo dei sostenitori di Barack Obama e di Walter Veltroni.
A ben guardare, però, il giovane Leonelli qualche debolezza la rivela: tra le mille foto che lo mostrano al mare, al lago, in marcia, alla manifestazione o a braccetto con Walter, infatti, si scova ben presto l'appartenenza al gruppo
"Fashion Democrats Umbri: la sinistra umbra & glamour", il cui motto è "più eleganza per tutti".
Velleità estetiche concesse al giorno d'oggi anche a chi una volta indossava l'eschimo. O, al massimo, la kefia. Ad infilarsi dovunque, senza guardare né destra né sinistra (che Facebook sia la dimostrazione della correttezza del mestiere?) sono i giornalisti, presenti in massa sul social network anche in Umbria.
e così capita che sbirciando tra i profili dei colleghi del Cuore verde (anche chi scrive è ovviamente vittima del "sistema Facebook", trascinata nella spirale virtuale dal compagno di scrivania…) si leggano ricette della torta al testo intramezzate da commenti sull'ultima mossa dell'avvocato di Amanda Knox.
Passando per un invito a frequentare il
"corso di lingua e cultura perugina"o a iscriversi al gruppo "Facebook Umbria", che ad oggi registra oltre 3mila membri e sta organizzando la prima festa regionale di tutti gli iscritti umbri al network.
Anche qualche direttore di testata, proprio negli ultimi giorni, si è iscritto al fenomeno del momento.
E i suoi amici, manco a dirlo, spaziano in tutto l'arco parlamentare. Che Facebook diventi un nuovo modo per trovare notizie e cercare scoop? Forse ci siamo già. Certo la verifica delle fonti diventa fondamentale. Quanto è credibile la dritta data da chi è membro attivo di un gruppo che si chiama di "Se mi vedete bere, toglietemi il cellulare"?
Eppure anche questa community , cliccare per credere, registra un gran numero di appartenenti, sia tra i politici sia tra i giornalisti umbri.
Perché quando si tratta di buon vino, si sa, non c'è appartenenza che tenga, soprattutto ai tempi di Facebook.
Sì, Giorgio Gaber aveva davvero ragione
Federica Grandis
Corriere dell'Umbria Venerdì 2 Gennaio 2009
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