La partenza di questo progetto messo in campo a seguito di un'intesa tra il Comune di Perugia e le varie associazioni di categoria e sindacali coinvolte nella prova è dunque fissato in un periodo che sa ancora di Natale ma a ridosso dei saldi.
Un modo insomma per agganciare ancora la scia positiva del clima degli acquisti. Se da alcuni fronti l'entusiasmo non manca da qualche altro si incrociano le dita. Con i tempi duri che sta vivendo il commercio infatti i conti si fanno anche per vedere come poter far entrare le spese maggiorate per chi ha dipendenti a cui dover comunque pagare il festivo.
é lo stesso presidente della Confcommercio Perugia Sergio Mercuri a segnalare lo sforzo di alcuni associati che va considerato in questo primo anno di prova, al termine del quale si raccoglieranno frutti oppure polemiche.
"Da una parte ci aspettiamo che faccia bene al commercio che attraversa un periodo non semplice - spiega Mercuri -, dall'altra vanno considerati i costi per i dipendenti che di domenica dovranno lavorare.Per il centro storico, già esperto di aperture domenicali in quanto zona turistica, arrivano quelle nei "superfestivi", per esempio Pasquetta, il 25 aprile e il primo maggio.
Chi ha parecchio personale ha la rotazione ma chi ha un solo dipendente come farà? Credo che alla lunga riusciranno a reggere le attività a conduzione familiare.
É vero, c'è sempre più gente disponibile a fare gli acquisti di domenica, ma per i commercianti questo significa dover fare altri conti.
Abbiamo raggiunto l'intesa ma prima di fare un bilancio vero dobbiamo aspettare un anno per capire come questo discorso delle 12 più 7 funzionerà."
In cambio dovranno però dichiarare la chiusura di tre domeniche più quattro:
"Ci sono delle domeniche che cadono in ponti decisivi per il movimento turistico in città - spiega Giuseppe Capaccioni, vicepresidente Confcommercio con delega per il centro storico -.
E stiamo comunque pensando di dare la sicurezza dell'ultima domenica del mese come appuntamento fisso per tutti i negozi, visto che al momento, pur avendo la possibilità, soltanto alcuni esercizi restano aperti in centro"
Giovanna Belardi
Corriere dell'Umbria Domenica 4 Gennaio 2009
Nessun commento:
Posta un commento