venerdì 20 marzo 2009

Il Vicario testo di Rolf Hochhuth del 1963

Sarà per quella stella di David dipinta come marchio sopra al manto candido di un agnello, sarà per quella polemica mai sopita tra salvezza e tradimento, sarà per la storia che guarda a due facce la vicenda di Papa Pio XII, ma don Sergio Andreoli, parroco di Foligno, è comunque categorico: quella messa in scena è solo una provocazione.
Così la croce santissima si alza sopra quella uncinata raccontata da Rolf Hochhuth ne "Il vicario" e rappresentata a Foligno attraverso la lettura teatrale diretta da Rosario Tedesco e prodotta dal teatro Stabile dell'Umbria.
Una lettura che parla dell'atteggiamento di Pio XII di fronte ai crimini nazisti. Il "no" di don Sergio Andreoli si alza e circola con la velocità della rete nel suo sito personale, attraverso mail inviate ai fedeli e in sede di riunione mensile del clero della diocesi di Foligno, dove mercoledì scorso erano presenti il vescovo monsignor Gualtiero Sigismondi e il vescovo emerito monsignor Giovanni Benedetti.
Don Sergio Andreoli si amareggia e protesta. Intanto "Il vicario" si sposta oggi da Foligno a Terni, dove replicherà fino a domenica al Videocentro e, di seguito, arriverà a Perugia al Centro universitario teatrale da martedì 24 marzo fino a domenica 5 aprile.
Sei attori in scena, compreso l'autore regista Rosario Tedesco. Tutti appartenenti a un collettivo teatrale nato e cresciuto sotto l'ala di Antonio Latella. Tra gli attori in scena anche Marco Foschi, apprezzato protagonista di Moby Dick insieme a Giorgio Albertazzi, e di altre opere teatrali prodotte negli ultimi anni dallo Stabile dell'Umbria con il premiato marchio "Latella".
Marco Foschi comunque di fronte all'atteggiamento di don Sergio Andreoli non si sorprende. Anzi, cita su "Il vicario" un precedente illustre: il ritiro dalle scene, senza mai debutto, di una versione teatrale del 1965 rappresentata da Carlo Cecchi con Maria Volonté.
Lo spettacolo fu interrotto dalla polizia prima di andare in scena e la Compagnia, intimidita dalla scomunica, si autocensurò.
Oggi della versione di allora non esiste più traccia. Dopo 43 anni "Il vicario" è stato riportato a Roma da Rosario Tedesco". Foschi, i vaticanisti vi osteggiano? "Non so spiegare eppure ancora succede. Il testo di Hochhuth viene ritenuto insolente, come lo giudica don Andreoli. Ma non è così: è un testo complesso, molto profondo. La nostra operazione se non altro ha avuto il merito di riportare Rolf Hochhuth in Italia. E sto parlando di uno dei drammaturghi più importanti del Novecento". In Germania è letto addirittura nelle scuole... "In Germania ha venduto più di un milione di copie". Voi lo avete scelto per la posizione espressa da Ratzinger verso Pio Xii? "No. Ci sono state una serie di circostanze concomitanti assolutamente casuali. In verità noi ci siamo solamente innamorati del volume scoprendolo negli scaffali in libreria". Sa che ci sono delle testimonianze di ebrei, proprio relative all'Umbria, ad Assisi, che portano alla luce una collaborazione tra papa Pio XII e i vescovi locali per salavare degli ebrei.
Che ne pensa? "Non è questo il punto. Nascondere ebrei lo hanno fatto in molti, gli stessi tedeschi si sono adoperati in diverse situazioni rischiando la propria vita e quella dei familiari.
Il fatto è che il Sacro soglio non prese mai una posizione aperta nei confronti del conflitto e contro lo sterminio.
Se il Vaticano avesse espresso critiche verso Hitler avrebbe mosso milioni di cattolici in tutta Europa, e probabilmente il Fuhrer non avrebbe avuto campo aperto".
Stare contro Hitler avrebbe voluto dire però favorire Stalin... "Certo, il regime nazista serviva alla Chiesa come baluardo contro l'Urss". Al di là dell'Olocausto, il valore drammaturgico del testo come lo avete rappresentato? "Come una sorta di oratorio della parola, tra lettura e messinscena riducendo all'osso un volume di quasi 500 pagine".
La chiave di lettura scelta qual è stata? "Abbiamo cercato di vedere come si esplica la coscienza individuale in momenti straordinari".
Seguendo percorsi tracciati dall'autore? "Ovviamente. Abbiamo individuato la strada seguita da un ufficiale delle Ss che tradisce la sua divisa per salvare delle persone; e di un prete, costretto in qualche modo a tradire la sua divisa per andare a salvare altre vite.
Da chi, invece, come papa Pio XII non ha potuto tradire se stesso". Dove finisce dunque la responsabilità individuale e comincia quella collettiva? "La risposta sta in come si muovono questi personaggi, nelle loro scelte.
Il dramma storico di Hochhuth, come di Schiller, va visto alla luce dei valori portati". La sua voce nell'oratorio a chi appartiene? "Sono padre Riccardo Fontana, un prete a diretto contatto con i poteri forti: dalla sua posizione cerca di sensibilizzare i suoi superiori perché facciano scelte precise di fronte alla deportazione.
Non accadrà. E, dunque, per salvare il senso del suo mandato cristiano andrà volontario ad Auschwitz". Foschi, che risponde a don Andreoli? "Lo vorrei invitare allo spettacolo. Del resto Wojtyla ha chiesto scusa per la questione ebraica...vorrà dire pure qualcosa"

Sabrina Busiri Vici
Corriere dell'Umbria Venerdì 20 Marzo 2009

1 commento:

  1. don Sergio Andreoli28 marzo 2009 alle ore 10:40

    IL VICARIO di Rolf Hochhuth
    di don Sergio Andreoli
    1. SORPRESA E AMAREZZA
    Manifesto pubblicamente sorpresa e grande amarezza per la presenza, nel programma della prossima stagione di prosa, a Foligno, de "Il Vicario", di Rolf Hochhuth, e invito a leggere i due contributi relativi alla figura di Papa Pio XII, pubblicati da www.folignonews.it in questi ultimi giorni.
    2. ANCORA SORPRESA E AMAREZZA
    Rinnovo pubblicamente la mia sorpresa e amarezza per la rappresentazione, a Foligno,
    de "IL VICARIO",
    di Rolf Hochhuth,
    e invito a leggere l'articolo all'indirizzo:
    http://www.gesuiti.it/moscati/Ital4/Pio12.html
    3. UN MANIFESTO OFFENSIVO?
    Vorrei dar seguito a “Sorpresa e amarezza”, pubblicato nei giorni scorsi, chiedendo ai cittadini di Foligno - soprattutto a quelli che conoscono il legame “storico” tra la Città e la Chiesa -, se ritengono o no offensivo nei confronti del Sommo Pontefice Pio XII, il manifesto che è stato affisso, per annunciare la rappresentazione teatrale “IL VICARIO”.
    Possono esprimere la loro opinione, scrivendo a: sergio.andreoli1@tin.it
    4. DALL’AMAREZZA ALLA PROTESTA
    Penso che sia lecito a chi, come me, non condivide le tesi di Rolf Hochhuth, autore de “IL VICARIO”, che sarà rappresentato a Foligno, protestare - con educazione, sicuramente! - e affermare senza tentennamenti che non esiste – checché ne possa pensare qualcuno – la libertà di calunnia e di diffamazione.
    Esiste, invece, la libertà dalla calunnia e dalla diffamazione, cosa ben diversa, anzi contraria alla precedente: tutti dovremmo cercarla, conseguirla e difenderla.
    Io tento di farlo a favore di Pio XII, sperando che anche a Foligno siano tanti quelli che la pensano come me.
    5. LA FOTOGRAFIA DI PIO XII E IL MANIFESTO
    Torno a chiedere ai miei concittadini, se il manifesto (manipolazione di una fotografia), che annuncia la rappresentazione de "IL VICARIO", è o no, secondo loro, offensivo.
    6. ANCORA SU IL VICARIO
    Questa mattina,
    alla riunione mensile del Clero della diocesi di Foligno,
    presenti il Vescovo monsignor Gualtiero Sigismondi e il Vescovo emerito monsignor Giovanni Benedetti,
    ho espresso la mia amarezza per la rappresentazione,
    a Foligno,
    de IL VICARIO.
    7. UN ARTICOLO DE LA VOCE
    ‘Troppo chiasso sui “silenzi” di Pio XII’:
    è il titolo di un articolo di don Elio Bromuri,
    pubblicato dal settimanale cattolico umbro “La Voce”
    (www.lavoce.it),
    nel numero 11, di venerdì 19 marzo, a pagina 7.
    Ne consiglio la lettura,
    anche perché c’è una riferimento alla mia nota “Sorpresa e amarezza”, per il quale esprimo al direttore la mia viva gratitudine.
    8. IL VICARIO A FOLIGNO
    Il Corriere dell’Umbria, www.corrieredellumbria.it , in prima pagina, oggi 20 marzo scrive: Appello via e-mail ai fedeli folignati. Parroco “censura” spettacolo teatrale.
    All’interno, a pagina 44, nella pagina Cultura § Spettacoli, Sabrina Busiri Vici firma il servizio: “Il vicario” fa sollevare il parroco che vuole difendere Pio XII.
    So bene che i titoli non si devono attribuire agli autori degli articoli; per questo non li commento.
    Ringrazio, invece, vivamente la Busiri Vici, e prima ancora il direttore del Corriere, per aver dato rilievo alla mia sorpresa e amarezza per la rappresentazione, a Foligno, di uno spettacolo, che offende il Sommo Pontefice Pio XII (certo, avrei gradito che i testi dei miei interventi fossero riportati integralmente, ma…).
    Segnalo ai lettori, a titolo di informazione, il sito www.donandreoli.it , dove possono trovare tutti i passaggi di questa piccola storia folignate e prendo l’occasione per ringraziare il direttore della Gazzetta di Foligno
    (www.gazzettadifoligno.it), monsignor Germano Mancini, per aver dato spazio, nel numero in edicola, al testo Un manifesto offensivo?, e il direttore de La Voce
    (www.lavoce.it) monsignor Elio Bromuri, che ha firmato, sul tema, un bell’articolo nell’ultimo numero.
    All’attore Foschi, che ha rilasciato l’intervista, mi permetto di rivolgere una domanda: “Le è mai venuto il sospetto, durante lo spettacolo, di farsi portavoce di vere e proprie menzogne?”. 9. UN RINGRAZIAMENTO E UN APPELLO
    Esprimo il mio più sincero ringraziamento al direttore di www.folignonews.it , Alberto Mesca, per l'ospitalità che assicura ai miei interventi, riguardo alla rappresentazione teatrale tratta da "IL VICARIO", un testo di Rolf Hochhuth, che ritengo offensivo nei riguardi del Sommo Pontefice Pio XII.
    Rivolgo, poi, un appello, agli Ebrei, nostri fratelli maggiori, perché diano la loro testimonianza sul bene fatto alle famiglie Ebree dalle Chiese che sono in Umbria, e dal Papa, Pastore visibile di tutta la Chiesa, negli anni della persecuzione.
    10. GRAZIE
    Voglio anche ringraziare
    Mario Macaluso,
    responsabile del sito Internet www.cattolici.net
    che ha ospitato i miei interventi.
    11. DUE RINGRAZIAMENTI E UN APPELLO
    Esprimo il mio più sincero ringraziamento al direttore di www.folignonews.it , Alberto Mesca, per l'ospitalità che assicura ai miei interventi, riguardo alla rappresentazione teatrale tratta da "Il Vicario", un testo di Rolf Hochhuth, che ritengo offensivo nei riguardi del Sommo Pontefice Pio XII.
    Voglio anche ringraziare Mario Macaluso, responsabile di www.cattolici.net , in cui ho pubblicato le mie note.
    Rivolgo, poi, un appello, agli Ebrei, nostri fratelli maggiori, perché diano la loro testimonianza sul bene fatto alle famiglie Ebree dalle Chiese che sono in Umbria, e dal Papa, Pastore visibile di tutta la Chiesa, negli anni della persecuzione.
    12. CORRIERE DELL'UMBRIA
    Il Corriere dell'Umbria, www.corrieredellumbria.it ,
    il 24 marzo, a pagina 47, ha pubblicato la mia nota "Il Vicario
    a Foligno", con il titolo Il Vicario e il parroco folignate.
    13. ANCORA LA VOCE
    Nel numero 12, del 27 marzo 2009, de La Voce, a pagina 12, si può leggere la mia nota su Il Vicario.
    Esprimo la mia gratitudine per la risposta del direttore.
    Segnalo anche l'articolo di pagina 6, firmato da M. R. V., dal titolo Pio XII: una vittima dell'ideologia.

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