Sarà per questo che Luca Barbarossa e Neri Marcoré hanno deciso di non concedere più di due settimane al loro spassosissimo spettacolo "Attenti a quei due" che ha debuttato pochi giorni fa ad Orvieto e dopo un sold out all'Ambra Jovinelli di Roma è andato in scena ieri sera, anche in questo caso tutto esaurito, al Morlacchi di Perugia nell'ambito della Stagione d'Autore? Il cantattore e il menestrello romano, durante l'esilarante incontro con gli studenti, condotto da Riccardo Regi nel foyer del Morlacchi prima dello spettacolo, sbarazzano subito il campo da possibili illazioni:
"Io ho tante altre cose da fare.dice Neri. E Luca di contro:
Vorrei stare un po' con la famiglia. Sono soprattutto impegnato nella ristrutturazione di casa per aumentare la volumetria"
"Ha sfruttato subito il nuovo decreto. Pensate che prima eravamo uguali adesso è diventato più alto di me del 20 per cento."Dal loro batti e ribatti, divertente e incalzante, non è difficile capire cosa li unisca: una amicizia quasi ventennale e la voglia di prendere il meglio della vita, senza farsi condizionare da steccati o paraocchi.
Due antidivi per eccellenza.
"Nel 1990 Neri fece la mia imitazione"racconta Barbarossa "Cantava "Roma spogliata
" facendo il verso della mia voce nasale."Attenti a quei due", un titolo scelto a caso tra le proposte di Fausto, il loro agente, è uno spettacolo che, a loro dire, 24 ore prima non esisteva
Io non mi sono arrabbiato, come invece ha fatto Ligabue, perché lui ha garbo, è misurato. In seguito ci siamo conosciuti e ci siamo accorti che avevamo una lunga serie di affinità: le stesse idee politiche, un'attenzione sincera per i temi sociali e la solidarietà ci piace il calcio, e infatti sono riuscito a farlo entrare nella Nazionale Cantanti nonostante sia un attore, però con lo spettacolo su Gaber ha dimostrato di avere una gran bella voce."
"anche perché Marcoré non veniva mai alle prove."Nasce da una serie di gag e di siparietti estemporanei fatti dai due in svariate occasioni.
"Non abbiamo fatto altre che prenderle e strutturarle, rimanendo però liberi di improvvisare. Neri, credetemi, fa venire giù il teatro dalle risate, a volte io stesso faccio fatica a cantare, perché nonostante le mie canzoni siano serie, le canto ridendo."E l'altro
"Luca è molto autoironico. Non solo mi permette anche di cantare e suonare ma accetta persino che gli rovino una delle sue canzoni più belle.
Secondo me il titolo andrebbe cambiato in "Attenti a noi due" nel senso che per tenere il passo dobbiamo stare molto attenti a quello che fa l'altro, in ogni serata c'è una raffica di battute non previsto.
Ma è così che ci divertiamo."Ed il divertimento è anche l'ingrediente principale dell'incontro perugino. Battute e risate, voglia di rilassarsi in un momento di problemi e di crisi. Solo su un argomento Marcoré ha smesso di scherzare, quando Maurizio Oliviero dell'Adisu gli ha ricordato le dichiarazioni fatte all'atto della costituente del Pd.
"Voglio rispondere una volta per tutte a questa domanda che in realtà mi fa incazzare. Io non sono uno come Capezzone che zompa di qua e di là. Il progetto non è andato come doveva andare. Punto. Avevo dato il mio impegno e il mio appoggio, insomma ci avevo messo la faccia, però il mio lavoro è veramente un altro.E Barbarossa per sdrammatizzare:
Non è andata, pazienza. Io appoggio chi mi piace di volta in volta. Ora mi piacciono delle persone che fanno parte di una lista civica di Ascoli Piceno, la mia città. Appoggerò loro."
"Le prossime votazioni si faranno per la repubblica o la monarchia.
Speriamo di vincere"
Anna Lia Sabelli Fioretti
Corriere dell'Umbria Mercoledì 25 Marzo 2009
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