CiternaFotografia 2009 dal 1° al 3 Maggio
Citerna attraverso un diaframma, o meglio i diaframmi scelti dalla ricca schiera di fotografi che nei primi tre giorni di maggio la invaderanno.La relazione tra fotografia e l'Alta Valle del Tevere è rapporto complesso che affonda le sue radici in una tradizione che si tramanda di generazione in generazione.
Non è un caso che l'Alta Valle del Tevere da sempre sia patria di una fiorente industria grafica (la grafica è strettamente connessa all'arte della fotografia), non è un caso che Enrico Hartmann, svizzero e ammogliato ad una tifernate sia stato tra i primi fotografi negli anni della fine dell'Ottocento a sondare il linguaggio del reportage sociale con lunghe sequenze di foto che hanno colto alcuni aspetti caratteristici del costume dei tifernati; non è neanche un caso - come ha sottolineato Enrico Milanesi, presidente del pluridecennale Centro Fotografico Tifernate - che la santa patrona dei fotografi sia proprio Santa Veronica Giuliani, importante figura di mistica che visse tra la metà del Seicento e i primi decenni del Settecento e che ricoprì l'incarico di Badessa del Convento Cappuccino di Città di Castello.
Un ricco background, una forte tradizione lega insomma l'Alto Tevere alla fotografia e CiternaFotografia, festival alla sua prima edizione, si inserisce a pieno titolo quale momento di raccordo e confronto tra chi la fotografia la pratica quale professione e chi ne è invece un sostenitore e un appassionato.
Il sindaco di Citerna Claudio Lerini, l'assessore alla cultura Cristina Tappini, il direttore artistico Massimo Agus, docente di Teoria e tecnica della fotografia della sede di Arezzo dell'Università di Siena e il già citato Enrico Milanesi erano schierati ieri nella sala della Biblioteca della Provincia a magnificare i pregi dell'antico borgo di Citerna, una terrazza naturale che sembra dominare l'Umbria dall'alto, per uno sguardo ad ampio raggio sul panorama sottostante.
"Citerna - ha spiegato Agus - è luogo ideale per eventi di questo genere grazie alle sue dimensioni raccolte, ma anche perché ha una vocazione alla "visione", sguardo che si connatura perfettamente con il luogo."Il festival si caratterizza per la presenza di una importante mostra antologica dedicata a Vasco Ascolini che interpreta con il suo personale linguaggio fotografico il Borgo di Citerna.
A questa si affianca la mostra Spazi e Visioni composta dai lavori di undici autori che hanno cercato di rappresentare i luoghi e gli spazi traslando il senso dell'immagine verso una lettura personale.
Alla realizzazione del festival ha collaborato inoltre la foto-community che conta tremila aderenti "Maxartis", presente con una sua mostra collettiva e con un suo meeting nazionale.
Altri momenti salienti della manifestazione sono le mostre delle immagini storiche dell'Alta Valle Tiberina a cura della Fototeca tifernate Archifoto, tratte dagli archivi digitali che contano in tutto novemila foto; la mostra del Centro Fotografico tifernate con una selezione dei lavori dei suoi associati e la mostra dei diplomati della scuola di fotografia Fondazione Studio Marangoni di Firenze.
Complessivamente sono sei le mostre che caratterizzeranno il festival, 280 fotografie esposte e 350 in proiezione, frutto del lavoro di 74 fotografi
Claudio Bianconi
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