Che sia ricercato o meno, comunque, l'uovo di cioccolata resta una tradizione imprescindibile. Che sembra farsi beffe anche della crisi. I più famosi e "gettonati" negozi del centro storico cittadino, infatti, non sembrano lamentare cali di vendite. Che siano fondenti, al gianduia oppure al latte, mamme e papà, anche quest'anno, non faranno mancare ai loro bimbi il tanto atteso uovo.
i punti vendita storici del centro cittadino parlano di un
"trend che si mantiene sui livelli dello scorso anno.Anche i supermercati non lamentano cali drastici. I punti vendita della grande distribuzione collocati nel centro cittadino registrano già da giorni un alto numero di acquirenti.
Non siamo certo sui numeri di quattro-cinque anni fa - spiegano sia alla pasticceria Ceccarani sia alla cioccolateria Galli - ma non si può certamente parlare di un crollo delle vendite."
L'Adoc, il sindacato che difende i consumatori, fa sapere intanto che i prezzi delle uova sono calati, rispetto allo scorso anno, del 2,5%.
E il risparmio, in effetti, è palpabile con un semplice giro tra gli stand dei supermercati. Ma come scegliere il prodotto giusto da regalare? é ancora il sindacato dei consumatori a mettere in guardia: al momento dell'acquisto dell'uovo di Pasqua è bene leggere con attenzione l'etichetta.
Su di essa, infatti, sono elencati i diversi ingredienti in ordine decrescente, per peso o percentuale, contenuti nell'uovo.
Lo zucchero, anzitutto, che costa un decimo del cacao e rappresenta, in media, il 50% del cioccolato al latte, il burro di cacao, il latte in polvere e il cacao (30% circa).
Un uovo al cioccolato è da considerarsi di buona qualità se contiene maggiori quantità di cacao in polvere e burro di cacao rispetto allo zucchero.
Il burro di cacao è l'elemento più importante, quindi è importante controllare a che punto della lista sia collocato e, soprattutto, diffidare di scritte tipo "contiene grassi di sostituzione."Spesso, infatti, il tradizionale burro di cacao viene sostituito con altri oli o grassi di qualità inferiore che, così come gli aromi e gli additivi aggiunti, trasformano l'uovo di Pasqua in un vero e proprio surrogato dell'originale.
Ma mai come in certi casi dalle imitazioni è meglio fuggire a gambe levate
Federica Grandis
Corriere dell'Umbria Martedì 7 Aprile 2009
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