Moiano, 30 giugno 2009 - Si è tenuto sabato 27 giugno, presso la "Sala Grande" di Palazzo della Corgna a Città della Pieve, il convegno sul tema
"Il Credito Cooperativo, le Istituzioni e il Sistema Economico Locale di fronte alla crisi", nell'ambito della sesta edizione della "Festa del socio" organizzata da CrediUmbria Banca di Credito Cooperativo.
L'appuntamento si inserisce nei festeggiamenti per il cinquantesimo della Banca che nasce, infatti, dalla fusione della Cassa Rurale ed Artigiana di Moiano - fondata nel 1959 - con la Cassa Rurale ed Artigiana di Ficulle prima (fusione avvenuta nel 2000) e con la Banca di Credito Cooperativo di Terni e della Valnerina poi (nel 2007).
Al convegno erano presenti Maria Rita Lorenzetti, Presidente della Giunta Regionale dell'Umbria, Gianfranco Cavazzoni, Docente universitario, Giorgio Clementi, Presidente della Federazione Toscana Banche di Credito Cooperativo e Palmiro Giovagnola, Presidente CrediUmbria Banca di Credito Cooperativo.
Dopo i saluti introduttivi del Presidente di Crediumbria, Palmiro Giovagnola, il Prof. Cavazzoni, Ordinario di Economia Aziendale presso la Facoltà di Economia dell'Università degli Studi di Perugia e Direttore del Dipartimento di Discipline Giuridiche ed Aziendali, ha aperto i lavori con un riferimento al testo di t.
Padoa Schioppa "La veduta corta", una conversazione con Romano Beda sul grande crollo della finanza.
"La veduta corta di cui parla - ha detto Gianfranco Cavazzoni - è proprio la limitatezza dell'orizzonte dei mercati ad aver portato la situazione dov'è ora.
Come è possibile che nessuno sia stato consapevole di quello che accadeva nel mondo finanziario e come evitare il ripetersi di tali catastrofi? Occorrono nuove regole per i mercati finanziari.
Sarà un primo strumento per uscire dalla crisi e per evitarne altre?."
"L'illusione che i mercati si possano autoregolare - ha poi continuato - e la veduta corta come criterio per le scelte hanno portato ai risultati noti.Da parte sua Giorgio Clementi ha sottolineato come il Credito Cooperativo si stia prendendo delle rivincite.
Tutte le anomalie dei mercati sono riconducibili alla tematica dell'accorciamento degli orizzonti temporali: le agenzie di rating invece di guardare avanti guardano al momentaneo umore del mercato; i compensi dei manager sono legati ai risultati ottenuti nel breve periodo"
"La profonda crisi di tipo strutturale che stiamo vivendo viene da lontano e le sue conseguenze non le sconteremo in tempi brevi- ha sottolineato Clementi -.
In questi anni tutti siamo stati colpevoli, ma in maniera meno marcata le piccole realtà come quella del credito cooperativo che non hanno mai adottato quel modo di fare finanza fine a se stessa che ha prodotto i risultati attuali"
Ha chiuso il lavori Maria Rita Lorenzetti:
"In un momento non semplice in cui occorrono sguardi lunghi (evidente il riferimento a "La veduta corta" di Padoa Schioppa) è necessario far propria quella logica della cooperazione che permette al credito cooperativo di andare controtendenza ed aumentare sia la raccolta che gli impieghi, mentre le grandi realtà bancarie contraggono la loro presenza.
Non occorre soltanto produrre ricchezza quindi, ma è necessario anche far tornare la ricchezza nei territori di provenienza per migliorarne le condizioni e produrre benessere.
Il sistema bancario deve quindi re-imparare dalle realtà più piccole che hanno mantenuto queste prerogative continuando a sostenere il territorio da cui si è tratta fiducia e valore."
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