Tra gli spazi principali della zona esistono angoli dove il decoro urbano può essere definito inesistente.
Non è solo lo spaccio e il consumo di droga a farla da padrone, ma i diversi vicoli del centro vengono abitualmente utilizzati come orinatoi pubblici a cielo aperto.
Via del Forno, via Ritorta e via Volte della pace sono solo alcune tra le più antiche e importanti vie del centro storico che da tempo si sono trasformate in veri e propri vespasiani.
Una situazione che si perpetua ormai da diversi anni e che ha reso stanchi ed insofferenti commercianti e cittadini della zona.
"a ogni ora del giorno dal mio negozio si sente una puzza insopportabile proveniente dal vicolo che da sul retro, utilizzato da decine di persone come orinatoio pubblico."A denunciarlo è Mirella Polinori, titolare di un importante attività situata tra via Calderini e via del Forno, che da circa sei anni continua a porre la questione all'attenzione del prefetto, del Comune e dell'Asl con scarsi successi.
Una situazione peggiore è riscontrabile in via Ritorta, dove il responsabile di un negozio specializzato in musica jazz, classica ed etnica, tutte le mattine è costretto a ripulire l'entrata a partire dall'interno del locale, dove l'urina filtra dall'uscio della porta:
"Abbiamo illuminato autonomamente la via per renderla meno nascosta soprattutto agli occhi dei clienti, spesso costretti ad attendere chi in quel momento sta espletando i propri bisogni prima di entrare nel negozio", spiega Vincenzo Santella.
Lungo via Ritorta, una delle strade più antiche di Perugia, è presente anche un'impalcatura non segnalata e molto pericolosa,
"utilizzata come protezione per lo spaccio", certifica Francesco Morrone, residente del posto, il quale sottolinea come
"in una città che ha basato la propria economia sul turismo è necessario stimolare il controllo sociale del territorio attraverso l'azione integrata tra cittadini, enti locali e forze dell'ordine, promuovendo una campagna di pulizia del centro storico iniziando a far rispettare le ordinanze del comune già presenti a tutela del decoro urbano come il divieto di schiamazzi notturni e il divieto di espletare i propri bisogni fisiologici nei luoghi pubblici"
Antonio Torrelli
Corriere dell'Umbria Mercoledì 26 Agosto 2009
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