giovedì 3 settembre 2009

Theodoros Terzopoulos al teatro Cucinelli di Solomeo

 Theodoros TerzopoulosTheodoros Terzopoulos è tra i registi più acclamati soprattutto per quanto concerne il teatro classico greco.
Con il suo nuovo spettacolo "Eremos", prodotto dal teatro Cucinelli e dal Teatro Stabile dell'Umbria, insieme ad Emilia Romagna Teatro e in collaborazione con Attis Theatre di Atene, sarà a Solomeo, al teatro Cucinelli per la prima assoluta domani sera alle 21.
Lo spettacolo ha rischiesto un lungo periodo di preparazione e tra l'altro vede tra suoi ideatori anche il pittore e scultore greco di fama mondiale Jannis Kounellis quale realizzatore degli spazi scenici.
Una garanzia di qualità che accresce il valore aggiunto di un lavoro che possiede tutte le premesse per un vero successo.
Come è nato l'interesse per il pensiero del filosofo goriziano Carlo Milchelstaedter e per "La persuasione e la rettorica" che ha ispirato "Eremos"?
"L'idea è nata dall'attore Paolo Musio che ha collaborato con me in passato anche per il Corifeo.
Ha trovato il pensiero di Michelstaedter molto interessante. Me lo ha sottoposto e così è nato questo spettacolo che non è un testo teatrale, ma travalica di molto il teatro stesso."
L'uomo è solo davanti alla vita e alla morte. Il "Persuaso" però può salvarsi dal dolore solo vivendo l'istante, il kairos: c'è molta filosofia orientale in tutto questo…
"Michelstaedter ha fatto spesso riferimento ai presocratici Eschilo, Eraclito, Empedocle.
Fatto per me molto interessante perché ho lavorato per anni sulla tragedia greca. É un ambito che conosco molto bene. Anche Paolo Musio ha lavorato e studiato con me i testi classici. Ed è per questo che abbiamo creato un testo molto vicino a noi, alla nostra sensibilità. Sì, è vero c'è Oriente, c'è molto Oriente soprattutto nella ripetitività come nel minimalismo, nell'arte orientale e nella scrittura minimalista."
Ma c'è anche molto del pensiero greco antico in quel senso ultimativo e tragico dell'esistenza…
"Molto. Anche se infine si intravede una speranza. Ho ripreso testi da Eraclito e da Eschilo, dall'Eraclito soprattutto il fuoco che brucerà il mondo che è anche molto attuale.
C'è anche il Coro Tacite Voci Ensemble a cui io mi unisco. Eseguiremo vocalismi basati sul suono delle parole antiche greche."
Quindi il coro nello spettacolo non ha la stessa valenza che nella tragedia greca?
"No, facciamo da contrappunto a Paolo e abbiamo un dialogo con lui.
Siamo come una fontana che fornisce energia al mito e ai suoni della tragedia."
Con Paolo Musio ha lavorato oltre due anni alla drammaturgia e alla messinscena. Quali difficoltà avete incontrato?
"é stato un lavoro molto complesso basato tra l'altro sulla dimensione metafisica tra l'uomo e Dioniso, tra uomo e dio.
Paolo è solo sul palco come rapito da questa dimensione. Un lavoro difficile ma molto, molto bello."
Perché il ricorso a un grande artista come Jannis Kounellis per l'ideazione dello spazio scenico?
"Per noi è un grande onore aver fruito dell'apporto di un grande artista come Jannis Kounellis.
Con Kounellis avevo già collaborato in passato e siamo ormai grandi amici. Tra l'altro abbiamo in progetto la realizzazione di un "
Prometeo" da rappresentare in Germania". L'uomo è solo, non ha più Dio, non ha più tradizioni, indifeso davanti alla morte. L'esistenza in realtà è sopravvivenza, così come intendeva Michelstaedter nella sua filosofia. É questo anche il senso di "Eremos"?
"sì, ma non solo. La morte nelle antiche culture era presente nella vita quotidiana. I greci antichi pronunciavano almeno tre volte al giorno la parola morte. Non è come oggi che non vogliamo pensare alla morte. Questo significa che tutta la vita era basata su rituali che inneggiavano alla morte. E così anche nell'opera di Michelstaedter: la vita è tra la morte. É impossibile pensare alla vita senza la morte."
Avete già provato al teatro Cucinelli di Solomeo?
"sì, ci stiamo preparando. Io sono stato qui per tre settimane, poi sono stato in Giappone con la mia Compagnia Attis. Sono tornato ieri (martedì, n.d.r.) e abbiamo ricominciato a lavorare."
"Eremos" è una prima assoluta?
"sì con questa forma sì, perché nella precedente prova in Grecia, una piccola presentazione, era in una versione diversa.
Ad esempio, Kounellis ha organizzato la sua opera nella sala del teatro Cucinelli e gli spettatori saranno sul palcoscenico"
Claudio Bianconi
Corriere dell'Umbria Giovedì 3 Settembre 2009

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