"17 milioni di euro di fatturato del 1991 (data di messa in liquidazione dell'azienda) ai circa 45 milioni di euro al 31 dicembre 2005"la tendenza positiva non si è arrestata negli ultimi quattro anni. Se nel 2006 il fatturato era di 45.071.889 euro, si è passati a 51.032.407 di euro nel 2007 e al risultato eccezionale del 2008 che certificava 58.839.173 euro di fatturato. Le previsioni aziendali per il 2009 confermano il trend. Con 26 agenzie dotate di deposito, 16 centri di ritiro e stoccaggio e tre centri di solo ritiro il Cap di Perugia dà lavoro attualmente a 42 persone, di cui 34 impiegati, 8 operai e un dirigente. Solo una leggera flessione negli ultimi tre anni del numero dei dipendenti: che registra due figure impiegatizie in meno. La capacità di stoccaggio del Cap di Perugia per i prodotti cerealicoli è di 500mila quintali, pari ad un terzo di quella dell'intera provincia. A disposizione degli agricoltori ci sono due silos da 2.200 quintali, ciascuno con buca ed impianto di carico indipendenti, per il ritiro e lo stoccaggio di grano biologico. Gli agricoltori possono, inoltre, usufruire degli impianti produttivi, come l'oleificio di Spoleto che dispone a tal fine di un frantoio per olive e un impianto di confezionamento oli. Una rete di venditori operante sul territorio nazionale permette di collocare al meglio i prodotti confezionati. Con una produttività oscillante tra i 20 e i 30mila quintali lo stabilimento di selezione sementi di Perugia offre la selezione meccanica di grani da seme, teneri e duri, provenienti da coltivazioni locali. Non meno importanti sono i servizi finanziari offerti, modellati sulle esigenze degli agricoltori. L'economia agricola di Perugia e quella dell'intera Regione Umbria, appaiono fortemente legate al Consorzio. Nonostante le criticità, fatte risalire dai commissari liquidatori a situazioni maturate sin dal 1984, sono innegabilmente positivi i risultati prodotti sinora dal piano di risanamento
Isabella Rossi
Corriere dell'Umbria Martedì 29 Dicembre 2009
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