L'opera ha tempi medio lunghi, ma non per questo il Comune l'ha lasciata cadere, tanto più alla luce delle insistenti voci che vorrebbero presto rifinanziata la legge dello Stato che supporta la realizzazione di sistemi di trasporto alternativi e a basso impatto di inquinamento. Allo scopo di non perdere tempo prezioso, quindi, la giunta ha provveduto a creare una task force di impiegati, ingegneri, dirigenti ed esperti che avrà il compito di iniziare la fase di istruzione dell'intera pratica. Un lavoro complesso che dovrà portare non tanto al progetto puro e semplice, ma anche e soprattutto alla redazione di tutta la pratica da presentare al fine di ottenere il finanziamento - totale o parziale - dell'opera. La determinazione a raggiungere l'obiettivo in seno all'esecutivo è massima, anche perché c'è la consapevolezza che più il tempo passa e più aumenta il rischio di avere a che fare con un minimetrò altrimenti incompiuto. Quello di non fermarsi al Pincetto, del resto, era un traguardo identificato sin dalla prima progettazione della metropolitana di superficie, che continua ad avere uno dei suoi punti deboli nel fatto che serve soltanto una parte - consistente quanto si vuole, ma pur sempre una parte - della città.
Il prolungamento fino a Monterone finirebbe con l'assumere anche un forte valore sul piano urbanistico e di sviluppo di un tessuto socio-economico altrimenti costretto a fare i conti con gli effetti, tutt'altro che esaltanti, del trasferimento del vecchio policlinico a Sant'Andrea delle Fratte. Nella zona di Monteluce, a beneficiare dell'arrivo del minimetrò sarebbero anche gli studenti che nel futuro prossimo arriveranno nelle strutture di via Dal Pozzo per effetto del trasferimento di alcune facoltà, attualmente situate fra Elce e via Pascoli
Mauro Barzagna
Nessun commento:
Posta un commento