Marchi diversi, società diverse, ma destini analoghi per le persone da anni impiegate all'interno di strutture per certi versi storiche del tessuto commerciale della città. Destini analoghi perché la Standa ha chiuso i battenti sabato sera e l'Upim lo farà a breve, lasciando di fatto in mezzo a una strada qualche decina di dipendenti e relativi nuclei familiari. L'importanza della giornata di oggi è data dal fatto che, logicamente su tavoli diversi, sono in programma altrettanti incontri fra dipendenti e sindacati di categoria con i rappresentanti delle società proprietarie. Si parte, purtroppo, dalle procedure di messa in mobilità che, attivate o annunciate, rappresentano un evidente passo anticipatore dell'uscita dal mercato del lavoro ai danni di coloro che sono impiegati all'interno delle due strutture commerciali. Altrettanto simili, oltre al destino dei due gruppi di lavoratori, le motivazioni che sono state addotte per motivare le decisioni di chiusura delle due attività: affari scarsi, clientela in calo e altrettanto ridotti gli introiti.
Ergo: si chiude. Decisioni contestate su tutta la linea dai dipendenti, che nel corso degli ultimi tempi hanno toccato con mano un'inerzia tutt'altro che condivisibile e tutt'altro che ispirata a criteri e politiche di mercato. Non più tardi di ieri, nel corso di un incontro a Palazzo dei Priori con il sindaco Boccali e il capo di gabinetto Conti, i dipendenti della Upim hanno riferito un particolare tutt'altro che secondario: da diversi mesi a questa parte, la qualità del rifornimento merceologico per il punto vendita di piazza Vittorio Veneto sarebbe calata di colpo, determinando di conseguenza un calo verticale dell'appeal nei confronti della clientela.
" Se con l'andare del tempo il negozio è stato rifornito sempre in maniera meno completa - hanno detto i dipendenti Upim al sindaco - per forza che di gente ne viene sempre meno."L'incontro in Comune s'è svolto alla vigilia del faccia a faccia programmato per oggi pomeriggio alle 15, nel corso del quale i dipendenti e lo stesso sindacato attendono di conoscere le intenzioni della proprietà. Il Comune, nel frattempo, ha garantito alle maestranze la massima attenzione al fine di evitare che il processo di impoverimento del tessuto commerciale cittadino si compia in tutta la sua negatività. Alla chiusura della Upim, infatti, va aggiunta la perdita, nella stessa porzione della città, quella cioè che comprende la stazione e Madonna Alta, del supermercato di alimentari Standa. Anche per questa vertenza è in programma un incontro nella giornata di oggi; in questo caso, visto che la chiusura è cosa fatta, si tratterà di capire quali forme di tutela la proprietà sarà in grado di proporre ai propri dipendenti
Mauro Barzagna
Corriere dell'Umbria Mercoledì 3 Marzo 2010
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