Bandite
a Perugia, Sala S. AnnaViale Roma, 15
sabato 24 aprile, ore 18.30
in occasione dell'anniversario della liberazione dal nazifascismo, si terrà un'iniziativa organizzata dalla associazione onlus RAV,Rete delle donne AntiViolenza con proiezione del documentario "bandite" di Alessia Proietti e Giuditta Pellegrini.
Saranno presenti Mirella Alloisio partigiana e Giuditta Pellegrini una delle autrici.
..."Nel contesto della della Resistenza italiana,il film indaga l'esperienza delle donne che dal '43 al '45 hanno combattuto nelle formazioni partigiane,rivoluzionando il loro ruolo tradizionale e divenendo protagoniste della storia. In un racconto corale,donne di diverse estrazioni sociali,culturali e politiche,esprimono attraverso le interviste la consapevolezza di una lotta che va oltre la liberazione dal nazifascismo e che segna un momento decisivo nel percorso di emancipazione femminile"...
Ingresso libero
www.bandite.org
Anno di produzione: 2009
Formato: MiniDV colore
Durata: 51 minuti
Lingua: Italiana
Contact: Proietti Alessia
Tel.: 338 7810685
e-mail: alesproietti@libero.it
Soggetto e Interviste: Alessia Proietti
Regia: Alessia Proietti e Giuditta Pellegrini
Fotografia: Elisa Maritano
Camera: Giuditta Pellegrini
Montaggio: Alessia Proietti
Musica: Milva, 21 Love Hotel, Coro Ingrato
Suono in presa diretta: Elisa Maritano
Sound editing: Lorenzo Piano
Grafica: Donatella Adamo
Website Barbara Masi: http://www.bandite.org
Prodotto da: Bandite Film
Ufficio Stampa Michela Giorgini: michelagi@alice.it
In collaborazione con:
Istituto Storico Parri Emilia-Romagna; Cedost Centro Di Documentazione Storico-Politica Sullo Stragismo di Bologna; Istituto Storico della Resistenza e dell'Età Contemporanea di Parma; Isrec Istituto Storico della Resistenza e dell'Età Contemporanea in Ravenna e Provincia di Alfonsine; Museo del Senio di Alfonsine.
Con la partecipazione di:
Annita Malavasi, Viera Geminiani, Silvana Guazzaloca, Mirella Alloisio, Walkiria Terradura, Bianca Guidetti Serra, Cinzia Venturoli, Paola Zappaterra, Marina Addis Saba.
Sinossi
Nel contesto della Resistenza italiana, il documentario indaga l'esperienza delle donne che dal '43 al '45 hanno combattuto nelle formazioni partigiane, rivoluzionando il loro ruolo tradizionale e divenendo protagoniste della storia.
In un racconto corale, donne di diverse estrazioni sociali, culturali e politiche, esprimono attraverso le interviste la consapevolezza di una lotta che va oltre la liberazione dal nazifascismo e che segna un momento decisivo nel percorso di emancipazione femminile.
Il vissuto di queste donne ribelli si intreccia agli interventi delle storiche e alla loro indagine di genere, alle pubblicazioni clandestine dell'epoca, alle immagini di repertorio, delineando il contesto storico in cui quella lotta si è sviluppata e il riflesso di essa nel mondo attuale.
Le partigiane hanno dato vita alla Repubblica, conquistato la cittadinanza, ma la piena uguaglianza, le pari opportunità, gli obiettivi da esse perseguiti si possono veramente ritenere raggiunti?
Dichiarazione di intenti
Le donne non furono, come la storiografia ufficiale ci riporta, solo assistenti dei partigiani, cuoche o infermiere, in molte furono guerrigliere, pronte ad imbracciare le armi per la liberazione di tutti/e.
Dando voce alle donne e alla loro storia il documentario vuole indagare, attraverso il racconto delle protagoniste, il cambiamento che le ha portate a scardinare il ruolo storico di madre, casalinga e sposa per assumere quello di bandita, clandestina, partigiana.
Attraverso le rivendicazioni di allora (diritti politici, di famiglia, del lavoro) e le analisi delle storiche di genere oggi, il documentario restituisce alla storia una lotta di liberazione che fu anche espressione di parità e di eguaglianza tra i generi.
Questa parte della memoria storica spesso lasciata nell'oblio è invece importante per l'analisi del presente e come esempio per il rinnovamento sociale e politico del futuro.
Trattamento
Come in un racconto corale, voci di donne, di diversa estrazione sociale e di diverse parti d'Italia, tessono la trama della loro storia, descrivendo la motivazione che le ha spinte ad intraprendere la lotta partigiana, ed in alcuni casi, ad imbracciare le armi; a decidere di sacrificare la propria giovinezza e di salire in montagna, per lottare attivamente accanto agli uomini.
Il racconto intimo e personale, tipico dell'espressione femminile, che scaturisce dalle testimonianze dirette delle combattenti, si intreccia a quello storico, svelando un percorso di liberazione segnato non solo dalla lotta contro il comune nemico contingente (il nazifascismo), ma anche dalla consapevolezza di una scelta che avrà conseguenze inedite nella storia delle donne e nella costruzione di quella nuova società che si prospetta oltre la guerra.
Le interviste alle combattenti, ricche degli aneddoti appassionanti del vissuto, saranno accompagnate da quelle alle storiche di genere, che analizzeranno l'esperienza partigiana dal punto di vista della rottura da essa rappresentata rispetto al ruolo tradizionale della donna, alla luce delle conquiste successive alla guerra e facendo da ponte con l'oggi.
Che rilevanza ebbe lo scardinamento della tradizionale figura madre-moglie, enfatizzata dal fascismo, nel tempo in cui si produsse? Con quali pregiudizi doveva fare i conti la partigiana, incontrando in essi il primo nemico contro cui lottare? Quali ideali di allora possono dirsi coronati realmente e quali invece sono stati delusi e sono per questo ancora attuali?
Per lasciare spazio alla riflessione sull'esito nel mondo contemporaneo di quella che fu la prima grande presa di coscienza da parte delle donne italiane che era possibile uscire dal focolare per prendere parte alla Storia, le interviste saranno accompagnate da numerose immagini di repertorio: dai cinegiornali di propaganda fascista (che forniranno le coordinate del contesto e del ruolo che la società dell'epoca riservava alle donne), ai rari ed inediti filmati che ritraggono le formazioni partigiane custoditi nei diversi Istituti Storici italiani, alle testate dei principali giornali o fogli di diffusione dei movimenti femminili del periodo, con le loro richieste riguardanti già importanti diritti del mondo del lavoro.
Particolare rilievo sarà accordato ai manifesti dei Gruppi di Difesa della Donna e dell'Unione Donne Italiane, il cui contenuto è veramente anticipatore nella richiesta di diritti riguardanti il mondo del lavoro ed al foglio clandestino Noi Donne, il cui ruolo principale fu quello di sensibilizzare le donne e di chiamarle a raccolta per contribuire alla lotta contro il nazifascismo. Questi documenti, testimonianze dirette di una storia scritta da donne, ci guideranno, attraverso la loro collocazione nei diversi contesti italiani, nella ricostruzione storicogeografica del conflitto, dall'armistizio alla liberazione, rendendoci partecipi dell'evoluzione dei suddetti gruppi di donne all'interno della lotta partigiana, anche in relazione alle scelte strategiche degli organi che essa
gestivano.
Inoltre, per evidenziare il fatto che tutte queste donne combattenti erano nel fiore degli anni, che la Resistenza aveva un volto giovane, nel tentativo di accorciare la distanza che ci separa da quell'evento, le protagoniste saranno rivelate anche attraverso le suggestive foto dell'epoca, che le ritraggono come partigiane o in momenti di vita quotidiana.
Tutto il discorso filmico sarà quindi teso ad una ricostruzione storica degli eventi, ma da un punto di vista assolutamente femminile. Per supportare le espressioni vivide spesso utilizzate dalle intervistate nel descrivere alcuni momenti, si ricorrerà all'utilizzo di accostamenti poetici, di immagini evocative, nella ricerca di un linguaggio suggestivo che meglio accompagni il coinvolgimento quasi fisico tipico del racconto al femminile.
Saranno rappresentati, con una particolare attenzione alla fotografia, che dovrà assecondare il paesaggio interiore del personaggio descritto, oltre che il luogo fisico in cui si svolse l'azione, paesaggi e luoghi chiave di varie regioni italiane.
La colonna sonora del documentario sarà costituita dalla ricerca storica dei canti partigiani e della musica popolare di allora, rivisitata e contestualizzata al presente.
Obiettivo di questo documentario non è quello di alludere ad una conclusione preconcetta sul ruolo postumo della Resistenza femminile, ma di aprire un interrogativo sull'impatto di quella forma di lotta che ha incrinato irrevocabilmente l'idea di passività della donna rispetto alla società italiana e sul riflesso di essa nel mondo di oggi.
Personaggi
Annita Malavasi Laila
Partigiana combattente, si arruola nei Gruppi di difesa delle Donne, è sergente maggiore nella 144esima Brigata Garibaldi, dopo la liberazione si è impegnata nel sindacalismo, oggi segretaria Anpi Provinciale Reggio Emilia
Viera Geminiani Minny
Partigiana staffetta di Alfonsine, Ravenna
Silvana Guazzaloca Miriam
Partigiana bolognese
Mirella Alloisio Rossella
Partigiana genovese, componente del Comitato di Liberazione Liguria, croce di guerra, oggi rappresentante dell'ANPI nazionale, Perugia ha scritto Mille volte no, testimonianze di donne della resistenza, Volontarie della libertà, 8 settembre 1943 - 25 aprile 1945
Walkiria Terradura
Partigiana combattente di Gubbio, Perugia combatte nella 5° brigata Garibaldi "Pesaro" aggregata al 5° battaglione "Panichi" fu decorata con medaglia d'argento al valor militare
Bianca Guidetti Serra Nerina
Partigiana torinese impegnata nei Gruppi di Difesa della Donna e nei Comitati di Agitazione, nel 1977 pubblica con Einaudi il fondamentale libro di testimonianze Compagne e nel 2009 Bianca la Rossa
Cinzia Venturoli
Direttrice del Cedost - Centro di documentazione storico politica sullo stragismo di Bologna e membro del consiglio direttivo dell' Isrebo (Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nella provincia di Bologna) e del Landis (Laboratorio nazionale per la didattica della storia). Fa parte del Comitato di
redazione della rivista "Resistenza oggi Quaderni bolognesi di storia contemporanea".
Si occupa di storia della Resistenza, storia delle donne e storia del terrorismo in Italia
Paola Zappaterra
Esperta di storia orale con particolare riferimento alla soggettività femminile e alla storia delle donne in età contemporanea. Ha collaborato con vari enti e istituti tra cui l'Isrebo, L'Istituto regionale Ferruccio Parri, il Museo della civiltà contadina di Bentivoglio, il Museo del Risorgimento di Bologna e con l'associazione Orlando
Marina Addis Saba
Nata a Sassari nel 1930 si laurea in lettere moderne nel 1952. Impegnata nel movimento femminista si specializza in storia delle donne e in particolare tiene seminari su 'Donne e fascismo' e 'Le donne nella resistenzà conclude la sua carriera insegnando Storia dell'Europa e Storia contemporanea presso l'Università
di Sassari. Tra i suoi libri Partigiane le donne della resitenza, La scelta ragazze partigiane, ragazze di salò
Nessun commento:
Posta un commento