É la deviazione dalla base che fa da guida alla personale di Borgia che apre lunedì 4 ottobre nello spazio della redazione di Piacere Magazine, ex Eliografica a pochi passi dallo studio d'arte. La mostra fa da prologo al festival Chocotango in programma dal 7 al 10 ottobre nel centro della città. L'inaugurazione di "Fuori asse" è in calendario per giovedì 7 alle 17.
L'omaggio del pittore al tango argentino viene traslato con sapienza e passione nelle tele riproponendo con il pennello, il carboncino, la matita "la ricerca dell'equilibrio di due corpi, che osano allontanarsi per poi riprendersi".
Il tango è anche gioco? "Direi un rito - Borgia va subito al punto -. Il tango è fatto di regole forti, come un rituale, che una volta possedute bene possono essere trasgredite. É l'improvvisazione a generare l'atto creativo e, a volte, addirittura il colpo di genio". Improvvisazione e rito. Sembra un controsenso... "Eppure sono elementi cha appartengono al tango in egual misura. Nella pittura quell'improvvisazione diventa astrazione, sintesi. L'elasticità che far rientrare in regole ferree si ritrova in quei elementi realistici che conservo ancora e non riesco a sintetizzare.
Quando inizia la regola e inizia la trasgressione? "Nel tango il rigore inizia fin dalla mirada". Cos'è la "mirada"?
"Quando il cavaliere guarda la dama per farle capire che intende ballare con lei. Prima di avvicinarsi lui vuole sapere se è bene accetto. Lei, con i gesti e lo sguardo dice di sì. Difficilmente il caballero riceve un diniego". E finisce... "Quando possiedi la regola. Allora puoi allotanartene". Tango: erotismo o sensualità? "é sensualità nella sua caratteristica di accendere tutti i sensi. Direi che è sensualità sensoriale". Le piace più dipingere o danzare? "Ora direi danzare. La pittura fa parte di un percorso della mia vita che è iniziato oltre trent'anni fa passando attraverso momenti esperienziali diversi. Da pochi anni, invece, mi sono gettato nel tango e ho il desiderio di costruirmi una mia personalità artistica".
Riesce a farlo a Perugia? "Il festival è un'occasione per crescere: ballare con maestri diversi significa avere l'opportunità di incontrare mondi differenti, ognuno porta nel tango il proprio vissuto". Chi è l'uomo nel tango e chi la donna? "L'Uomo è il futuro, chi fa il passo successivo e va avanti. La Donna è il presente, l'hic et nunc della danza. Poi c'è un terzo elemento, il passato. Ecco il passato è il pubblico, agli spettatori arriva ciò che già si è consumato". Il tango è, dunque, scorrere del tempo? "i ballerini tagliano il tempo, come lo spazio, a cui danno presenza materica sfidata dai movimenti stessi. Nella pausa entrambi si riappropriano del presente".
Nella sua pittura tutto questo come si traduce? "Con il rosso e il nero che hanno bisogno l'uno dell'altro. L'opaco, il lucido che si inseguono, si lanciano fino al confine della tela come se giocassero per creare dinamica, movimento, ora sopra la superficie, ora sotto, provocando e creando energia". Come mai ha deciso di esporre in una redazione giornalistica? "Mi piaceva l'idea che fosse un luogo di lavoro a ospitare l'arte da consumare come un'esperienza quotidiana. Eppoi la redazione di Piacere è come un laboratorio del contemporaneo, si respira un clima originale per una città come Perugia". Quante opere presenta? "Una ventina tra i 60x70 a vernice e tempera e i formati più piccoli a matita e carboncino". A questo punto bisogna chiudere con il colore. Nero? "Tragicità". Rosso? "Passionalità"
Sabrina Busiri Vici
Corriere dell'Umbria Mercoledì 29 Settembre 2010
Corriere dell'Umbria Mercoledì 29 Settembre 2010
Nessun commento:
Posta un commento