"Per chi lavora è difficile trovare una stanza - spiegano -. Infatti gli studenti preferiscono dividere l'appartamento con altri studenti. Così se uno deve fare i conti con la pensione d'invalidità e chiede la ricevuta per il rimborso spese deve essere pronto a sganciare una somma di 50-60 euro in più sulla richiesta originaria. Ma anche questo non sempre succede, perché la maggior parte delle volte i proprietari preferiscono comunque evitare chi chiede qualcosa che sia regola. Ti dicono sì all'inizio poi provi a richiamare e smettono di rispondere. Se passi per le agenzie riesci ad avere un contratto ma i prezzi sono molto elevati."E comunque le soluzioni che si prospettano a poco prezzo sono sempre limite.
"a 250 euro a stanza si trovano situazioni indescrivibili. In palazzi vecchi, con impianti elettrici fatiscenti, con infiltrazioni d'acqua e porte che non si chiudono sformate dall'umidità - continuano -. E ancora locali in cui l'agibilità è evidente che non ci sia. Affittano pure le caverne, come è capitato a noi, a cui è stata proposta una sorta di stanza in uno scantinato dove l'unica forma di riscaldamento era assicurata dai tubi dell'acqua calda."Insomma il giro di vite annunciato dal Comune al momento non avrebbe dato i suoi frutti, almeno da quello che si riscontra rispondendo ad alcuni annunci che si trovano in giro. É evidente che sono ancora tanti ad approfittarsi dei lavoratori in cerca di una camera in affitto ma anche gli studenti, non se la passano meglio, per i quali spesso è altrettanto difficile riuscire ad avere un regolare contratto o una ricevuta.
(g.b.)
Corriere dell'Umbria Mercoledì 8 Dicembre 2010
Corriere dell'Umbria Mercoledì 8 Dicembre 2010
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