Sono soprattutto tre gli eventi sui quali il sindaco Nadia Ginetti si sofferma per evidenziare il successo della 47ma edizione del Corciano Festival che si è conclusa il giorno di ferragosto con un afflusso di visitatori e di pubblico al limite della capienza dell’antico borgo medievale: l’ottimo riscontro ottenuto dalla mostra principale di Giuliano Giuman “Della luce del colore e del buio” con 2000 visitatori in 10 giorni, il grande interesse suscitato dalla riapertura del teatro cittadino, con l’esposizione dei costumi di scena inviati dal Teatro dell’Opera di Roma (1.641 presenze) e le 1.311 persone che hanno firmato il libro delle presenze dopo aver ammirato (ed elogiato) la mostra fotografica nella Sala del consiglio comunale “Poesia di Corciano - Il ritratto di una comunità nel periodo post-unitario”. Quest’anno il programma del Festival è stato caratterizzato dalla musica ed in particolare quella che in un modo o nell’altro celebrava 150 anni dell’Unità d’Italia. Ma non solo. I concerti di Richard Galliano (300 biglietti venduti ) e di Nando Citarella (350 persone, ingresso libero) sono stati molto apprezzati, come la serata dedicata alle operette (150) ed il concerto di chiusura (250) del Corciano Festival Orchestra, un ensamble che ha sempre avuto il massimo dei consensi ed è stato applaudito in svariate occasioni, prima tra tutte nella straordinaria esibizione con il fisarmonicista francese. Indiscusso inoltre il successo della Taverna del Duca, gestita dalla Pro Loco, che ha servito oltre 4000 pasti fino alle ore piccole ed è e diventata da tempo il punto di ritrovo e di incontro tra il pubblico e gli artisti. “Voglio ringraziare in maniera particolare le cuoche popolari di slow food per l’amore, la capacità e la competenza che hanno messo nel preparare pietanze legate alle eccellenze del territorio e frutto di un'accurata selezione. Questa è la strada che il Corciano Festival deve continuare a percorrere per continuare a crescere: la ricerca della qualità e non della quantità”. Del resto sulla quantità sin dall’inizio del suo mandato il sindaco è sempre stato molto chiaro, e non dimentica mai di ricordarlo: “Corciano è un gioiello dall’equilibrio delicato. Non può ospitare masse ma solo un numero limitato di visitatori e di spettatori. Nelle sue offerte di eventi deve saper mantenere una dimensione sostenibile. Non siamo per la politica dei grandi numeri ma per una politica selettiva che tenga conto di un livello medio-alto di tutto, dagli spettacoli al pubblico, ma anche delle strutture di accoglienza, cosa che a mio avviso in alcuni casi andrebbe perfezionato. Perché il festival richiama nel borgo tanta gente però poi bisogna anche fare in modo che ritorni. E questo è il compito dei privati”. L’anno passato le presenze sono state 15mila, quest’anno la cifra è la stessa ma i giorni di programmazione sono stati 6 in meno. “Aver concentrato il programma in 10 giorni è stato positivo. Ogni sera c’erano varie offerte diversificate, sia di genere, sia negli orari. Proseguiremo su questa linea anche nel 2012. Molto interessanti sono stati, a mio avviso, ‘il salotto’ de l’Umbria nel cuore con lo scenografo Bruno Rubeo e gli appuntamenti dello scaffale umbro. Nella prossima edizione riporteremo al festival anche il cinema”. Ci sono stati dei giorni di grande affollamento, soprattutto gli ultimi tre dedicati alle rievocazioni storiche che i corcianesi (hanno sfilato in 300) migliorano via via di più, prima di tutto per se stessi e poi per i turisti che vogliono “vivere” i periodi storici. Per questo per la prima volta sono stati allestiti alcuni campi medioevali con laboratori artigianali (carta, cesti), tiro con l’arco, duelli. E nel 2012 aumenteranno ancora. Meno incisivo invece il comparto teatrale: “Cristoforo Colombo”, lo scherzo teatrale alla maniera della vecchia radio ha avuto uno scarno seguito (180 spettatori in due serate) e la Ginetti ammette che “c’è bisogno di un aggiornamento per offrire al pubblico delle novità come è compito di un festival”. TEATRO DELLA FILARMONICA E a proposito di teatro i corcianesi aspettano di vedere in che modo si rimetterà in moto il restaurato teatro della Filarmonica. "Verrà costituito un comitato artistico" conclude la Ginetti “che affiancherà il Comune nella conduzione dell’attività che non sarà solo dedicata alla prosa ma ospiterà giovani jazzisti, operette, scuole di ballo del territorio, teatro dialettale. Non intendiamo ripetere a Corciano gli spettacoli che si fanno nelle città vicine, ma piuttosto dare ospitalità a delle clinics o master class che si concludono con uno spettacolo solo per noi”
Corriere dell’Umbria 17 Agosto 2011
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