Il sangue è vita. Donarlo è un gesto di altruismo e concreta solidarietà. Ma quando si parla di donazione si pensa di solito alle persone. Ma di sangue hanno bisogno anche gli animali. E Perugia vanta una vera e propria eccellenza: l'emoteca e il centro trasfusionale veterinario. Un reparto presente nella sezione di Medicina interna del dipartimento di Patologia diagnostica e clinica veterinaria diretta dal professor Vittorio Mangili che ha creato questo centro insieme alle dottoresse Maria Teresa Antognoni, Arianna Miglio con la collaborazione della dottoressa Antonella Santoro. I numeri parlano chiaro: ottanta cani donatori e una quindicina di gatti. Già inviate in tutta Italia cento sacche di sangue. La struttura di Perugia è diventata a tutti gli effetti punto di riferimento nazionale. Questo vero e proprio Avis a quattro zampe è stato possibile anche grazie al finanziamento da parte della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia ed ha come scopo sia l'identificazione e la messa a punto di metodiche analitiche connesse alla medicina trasfusionale più appropriate per i cani e i gatti che la realizzazione di un'emoteca da mettere a disposizione per esigenze interne all'ospedale veterinario nonché per fruitori esterni come medici liberi professionisti, ambulatori, cliniche veterinarie, allevamenti, associazioni animaliste. Anche il Comune di Perugia ha dato il proprio contributo finanziando una campagna di stampa attraverso opuscoli e manifesti.
"Porta il tuo animale a donare sangue, può salvare una vita"
è lo slogan messo in campo. In poco tempo a San Costanzo, sede di Veterinaria, sono arrivate richieste da tutta la Penisola. L'obiettivo del centro è creare una vera e propria Banca del sangue per cani e gatti occupandosi, quindi, della raccolta e conservazione e del suo utilizzo a scopo terapeutico. Il via libera definitivo è arrivato grazie alla normativa recentemente emessa dalla Direzione generale della sanità animale e del farmaco veterinario approvata dalla giunta regionale umbra con apposita delibera nel 2008 che regolamenta la materia delineando specifiche norme a cui attenersi e definendo i requisiti minimi igienico-sanitari dei donatori-riceventi, delle strutture, del trasporto e della conservazione del sangue animale ad uso trasfusionale. La scelta degli animali quali possibili donatori è stata rivolta verso soggetti di proprietà della struttura veterinaria, di strutture controllate quali canili sanitari comunali come quelli di Collestrada, di Assisi, allevamenti privati di razze canine, unità cinofila della guardia di finanza di Castiglione del Lago nonché di privati. Ruolo decisivo è quello dei proprietari dei donatori a quattro zampe.
Chi ha un cane o un gatto ha la sensibilità di aiutare il prossimo sia persona che animale. Presso la struttura perugina al donatore vengono effettuati gratuitamente visita clinica, gruppo sanguigno, un'accurata serie di esami. Il proprietario dell'animale donatore riceve anche una fornitura di mangime offerta da una ditta mangimistica. Insomma, soddisfatti e rimborsati. Una vera e propria emoteca che offre prodotti quali sacche di sangue intero, disponibilità immediata sia per uso interno che per fruitori esterni, trasfusioni di sangue intero sicure ed efficaci con l'azzeramento del rischio di trasmissione di malattie infettive e parassitarie necessarie per la cura di gravi malattie, valutazione delle condizioni di salute.
La banca del sangue provvede anche alla selezione di animali "donatori universali", alla determinazione del gruppo sanguigno del donatore, alla valutazione della consanguineità (fondamentale nella selezione genetica animale), alla esecuzione di prove di compatibilità crociata tra donatore e ricevente, necessarie per una trasfusione sicura. Il gatto, ad esempio, possiede tre gruppi sanguigni mentre il cane ne possiede molti di più e la loro tipizzazione deve essere assolutamente valutata, come del resto nell'uomo per evitare reazioni trasfusionali al ricevente. Previsto infine il controllo della salvaguardia del benessere animale durante la trasfusione. Insomma nulla è lasciato al caso. Il prossimo obiettivo è realizzare uno stretto rapporto con l'Avis. Già è stato avviato un percorso per giungere a un protocollo di intesa tramite il presidente regionale Giovanni Magara alla guida di oltre trentamila soci. Uomini e donne, cani e gatti: uniti insieme dalla donazione. Un miracolo? Nella terra di San Francesco tutto è possibile
Diego Aristei
Corriere dell'Umbria Venerdì 9 Dicembre 2011
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