"Si mettono insieme due obiettivi entrambi importanti" precisa, prima della relazione ufficiale, su storia e ruolo della città, il professor Mario Torelli. "Si tratta della salvaguardia di una grande eredità e della tutela dei monumenti che di queste città, sono espressione e incarnazione. Analogamente a quanto è successo alla perla siciliana di Noto e al territorio circostante", chiarisce. "Cultura, paesaggio e territorio come motore principale del nostro modello di sviluppo", esordisce Boccali. Che, unificando l'obiettivo Unesco con quello di capitale della cultura 2019, aggiunge: "è l'avvio di un percorso importante che sappia andare ben oltre la difesa del campanile. Sarà l'intera. Umbria ad essere identificata come capitale della cultura."Poi l'idea forte:
"Intendiamo mettere in campo le città dei vivi, non solo le necropoli. Auspichiamo la creazione di una diversa rete funzionale tra i parchi archeologici estesi di un circuito culturale etrusco. E la dodecapoli che va riconosciuta come bene nel suo insieme. Anche al fine di creare flussi turistici più ampi e durevoli."E qui il sindaco non può fare a meno di citare l'opera meritoria dell'associazione perugina Radici di pietra, e del suo fondatore e presidente Michele Bilancia (che è stranamente assente: colpo basso o qualcuno si è dimenticato di invitarlo?). Certo che il concetto di polis, spiega Torelli, è alla base della civiltà occidentale. E la Perugia del passato e del presente - sottolinea Boccali ha le carte in regola per divenire capofila delle città etrusche nel loro insieme.
Corriere dell'Umbria Giovedì 13 Dicembre 2012
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