"Monsignor Orlando Sbieca ha fatto il critico. A me, Vittorio Sgarbi, toccherà fare il parroco."
É iniziato con un siparietto, venerdì pomeriggio, l'incontro tra il critico d'arte e i cittadini di Mongiovino e Tavernelle. Sull'antica canonica campeggiava la scritta "Il santuario dimenticato". E il rettore, durante la conferenza, ha preso il microfono per spiegarne le motivazioni.
"La Sovrintendenza non si degna neppure di rispondere alle nostre lettere. Trascuriamo per un attimo la cappella di San Martino, la canonica e tutti gli edifici adiacenti al santuario che rischiano di crollare da un giorno all'altro con grandissimo danno del patrimonio storico di questa comunità. Oggi mi preme sottolineare che i lavori di restauro del tempio, avvenuti in occasione del Giubileo, non sono stati fatti a regola d'arte. La facciata si sgretola e per fare passare alcuni tubi per l'energia elettrica sono stati forati addirittura dei gradini del cinquecento. Da ultimo, pochi mesi fa, abbiamo dovuto fronteggiare grosse infiltrazioni d'acqua che hanno inumidito alcuni affreschi."
Le istituzioni, presente per la Provincia il presidente Marco Vinicio Guasticchi e per il Gal Trasimeno Orvietano Francesca Caproni, hanno rassicurato ogni possibile intervento utile a scongiurare il declino del santuario. Tra i banchi nessun esponente della giunta comunale. Sgarbi, il critico, non ha graffiato. Piuttosto, si è concentrato in una lectio magistralis di storia dell'arte, conciliando sacro e profano. "Nel nome del Figlio", il suo ultimo libro, contiene importanti riferimenti al Santuario di Mongiovino. Nel corso della serata è stato proiettato anche il film documentario
"La Madre e la Croce. Il Santuario di Mongiovino e la Crocifissione di Città della Pieve"
, firmato da Elisabetta Sgarbi con testi di Teodorico Moretti Costanti e Vittorio Sgarbi, voci di Andrea Renzi e musica di Franco Battiato. Due iniziative editoriali che porteranno il nonne di Mongiovino e del territorio lacustre in giro per l'Italia.
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