I Rilievi Geofisici condotti in questi giorni dagli scienziati del Cnr di Bologna nei fondali del Trasimeno hanno confermato che in quel tratto ci sono molte “anomalie metalliche”.
Queste luminescenze potrebbero essere ricondotte alle armature dei soldati romani, rimaste incagliate nella melma a dieci metri di profondità. La storia racconta infatti che per scampare alla furia dei cartaginesi durante la tragica battaglia contro Annibale, i legionari si gettarono nelle acque del Lago, nelle vicinanze della piana di Tuoro, dove morirono quasi tutti annegati.
“Niente di certo per il momento - spiega Lorenzo Borgia, assessore al turismo di Tuoro -. Ma la ricerca eseguita con le sonde lascia sperare: la mappa tracciata dai ricercatori del Cnr attraverso gli strumenti di rilevazione ha infatti fornito dati e indicazioni che parlano in maniera evidente. La concentrazione metallica è "anomala" così pure la luminosità. Segnali che riportano ai reperti mai trovati, a conferma dello storico episodio. Anche la profondità segnalata dai sonar è indicativa dell'epoca, che coinciderebbe con quella della battaglia di duemila anni fa. Tra sei mesi avremo il responso esatto”.É chiaro che se si trattasse delle corazze e delle armi dei romani saremmo difronte ad un evento senza precedenti.
“A quel punto - conclude Borgia - il passo è breve: il Comune di Tuoro, con la Provincia e la Soprintendenza ai beni archeologi, che stanno supportando le ricerche, darebbe il via ai lavori di scavo sotto i fondali del lago per riportare alla luce quelle importanti testimonianze di cui si erano perse le tracce”.
La Nazione Lunedì 20 Maggio 2013
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