Saranno riesumati i resti di Andrea Fortebraccio, meglio noto come Braccio da Montone. Una riesumazione che sarà fatta in occasione del restauro dell'urna che contiene le spoglie del mitico capitano di ventura, conservate nella chiesa di San Francesco al Prato.
L'operazione, che sarà effettuata oggi, ha avuto l'avallo della Giunta comunale. A presentare la richiesta è stata Nives Tei, numero uno del Fai in Umbria, che ha deciso prima di tutto di restaurare l'urna lignea che contiene i resti di Fortebraccio.
Una scelta di cui l'ex presidente del Pavone si assumerà l'onere finanziario e che ha già ottenuto il sì della Soprintendenza.
É di sicuro affascinante il fatto che si decida di fare delle “verifiche” di carattere scientifico sulle spoglie di uno dei condottieri più noti e più discussi del tardo Medioevo. A Cavallo tra il 1300 e il 1400, Braccio da Montone fu governatore di Bologna, rettore di Roma, signore di Perugia, principe di Capua, conte di Foggia.
Fortebraccio nacque il primo luglio 1368. Morì a l'Aquila nel 1424, ma il Papa lo fece seppellire in terra sconsacrata. Fu il nipote, Niccolò della Stella Fortebraccio, a riportare le spoglie alla Chiesa di San Francesco al Prato. In verità c'è uno scritto che dimostra che le spoglie sono del condottiero, ma la verifica si annuncia di certo intrigante.
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